Firenze, 23 gennaio 2025 - Diversi anni fa, passeggiando per Firenze, le botteghe erano autentiche protagoniste. Restauratori, decoratori, bronzisti, fabbri, falegnami, orafi e rilegatori: di tutto. Ora il vento è cambiato e tutte le città europee si sono standardizzate, proponendo nei centri storici la stessa merce, a discapito dell’identità e del valore del luogo. La mostra fotografica di Guido Cozzi ‘Botteghe fiorentine’, all’istituto de’ Bardi a Firenze, va nella direzione opposta e offre 20 immagini di altrettante botteghe ancora esistenti in città. L’esposizione permette anche di vedere le nuove sale dell’istituto: l’inaugurazione è domani alle 18 e ci sarà spazio fino al 31 maggio per poterla ammirare. Nelle foto gli spazi sono inquadrati frontalmente, senza la presenza umana, per mettere al centro la dimensione materiale degli oggetti. Alle immagini si aggiunge un video, sempre realizzato da Cozzi, che vuole essere un «inno alla bellezza di Firenze». In contemporanea alla Tethys Gallery di via de’ Vellutini, a pochi passi dall’istituto, una piccola mostra complementare che raccoglie immagini di botteghe storiche ormai non più in attività. «Vogliamo che questi siano luoghi dove le persone che vengono a svolgere attività di laboratori siano circondate da immagini suggestive, come quelle di botteghe fiorentine ancora in attività – ha affermato Livia Frescobaldi, presidente dell’istituto de’ Bardi -. Ora ci sono le botteghe, in futuro potrebbero esserci oggetti o stoffe, qualunque cosa abbia a che fare con l’artigianato. Noi poi siamo aperti all’artigianato di tutte le culture. Non ci vogliamo imporre come competitor delle gallerie d’arte, ma sfruttare ogni possibilità di questo istituto per dare voce a tutto ciò che tiene in vita i mestieri d’arte, il saper fare». Cozzi ha spiegato che la «la difficoltà è stata trovare le botteghe storiche perché negli anni si sono rarefatte. Sono andato avanti grazie al passaparola». Oltre a questa esposizione le nuove sale saranno disponibili su richiesta per progetti in linea con l’obiettivo di rafforzare il dialogo con la città. In questi mesi sono previsti anche alcuni appuntamenti tematici: si inizia il 30 gennaio con la conferenza-spettacolo «Shakespeare, il teatro come ‘artigianato’. Un mestiere che si impara ‘a bottega’», a cura del regista e attore Alessandro Calonaci.
Cultura e spettacoliA Firenze una mostra fotografica sulle botteghe