NICCOLO' GRAMIGNI
Cultura e spettacoli

A Santa Maria Nuova 12 busti di medici e Granduchi

Le sculture, provenienti dal deposito del Museo Galileo sono esposte da oggi all'Ospedale di Santa Maria Nuova

Inaugurata oggi, la collezione arricchisce il percorso museale

Inaugurata oggi, la collezione arricchisce il percorso museale

Firenze, 14 novembre 2024 – Un viaggio nella storia dell'ospedale di Santa Maria Nuova (e di Firenze) attraverso i medici e chirurghi che vi hanno lavorato nei secoli passati e i Granduchi che lo hanno reso il punto di riferimento per la medicina nello Stato Toscano. Lo si può fare percorrendo la nuova Galleria dei busti del percorso museale dell'ospedale di Santa Maria Nuova, realizzata su iniziativa della Azienda Usl Toscana cen­tro e della Fondazione Santa Maria Nuova Ets in collaborazione con il Museo Galileo: nel cortile, detto della Samaritana da oggi sono esposti 12 busti in gesso e marmo di medici e dei Granduchi di Tosca­na, di proprietà della Ausl Toscana centro, provenienti dai depositi del museo fiorentino. La collezione di busti (8 medici, 4 Granduchi) è composta da modelli e/o copie per opere scultoree originali in marmo, realizzati in gesso in varie epoche, si ipotizza la deriva­zione o l’utilizzo di questi busti come modelli per sculture in marmo. La galleria copre un arco temporale che va dagli inizi del 1600 fino alla fine del 1800, contemplando perso­naggi che hanno dato tanto a Firenze e alla sanità fiorentina: Maurizio Bufalini, che fondò la moderna meto­dologia clinica, Ferdinando Zannetti, che curò Garibaldi per la celebre ferita riportata in Aspromonte, Angelo Nespoli, che fu fra i primi in Italia ad usare lo stetoscopio per la auscultazione del cuore, Pietro Cipriani che ebbe tra i suoi pazienti anche re Vittorio Emanuele II, quando risiedeva a Palazzo Pitti. E ancora Angelo Nannoni, esperto nella cura delle tumefazioni mammarie, Giorgio Regnoli uno dei primi a capire le opportunità dell'anestesia, Pietro Burresi, che si distinse per competenza e per l'umanità nel curare in maniera gratuita gli indigenti. Anche fra i Granduchi vi sono personalità di spicco, alcune delle quali raramente ritratte a Firenze come Cosimo II, a cui si deve la costruzione della prima parte del loggiato sulla facciata dell’ospedale (su disegno di Buontalenti e realizzazione di Giulio Pari­gi). Ecco poi Ferdinando II che affrontò con estrema decisione la terribile pesti­lenza che, fra il 1630 e il 1633, si diffuse in Toscana, Cosimo III che superò gli ottanta anni grazie alle cure del medico di corte Francesco Redi, che suggerì una dieta vegetariana per combattere l’obesità, e Ferdinando III di Asburgo Lorena, che ha svolto un ruolo importante durante il periodo napoleonico. Tra i busti c'è anche quello di Federigo Ermanno Filippi, personaggio poco conosciuto, che affrontò con successo le epidemie di colera a Livorno e Firenze e incarna la figura tipica di medico della Firenze dell’Ottocento: il busto fu realizzato grazie a un paziente riconoscente che ne pagò le spese. L'inaugurazione è avvenuta oggi alla presenza di Giancarlo Landini presidente della Fondazione Santa Maria Nuova Ets, Valerio Mari, direttore generale Azienda Usl Toscana Centro, Eugenio Giani, presidente Regione Toscana, Roberto Ferrari, direttore del Museo Galileo. “La Galleria, che farà parte permanente del percorso museale, offre uno spaccato della storia di Firenze e della medicina attraverso i ritratti scolpiti dei medici e chirurghi più importanti della nostra città che hanno lavorato nel corso dei secoli all'Ospedale di Santa Maria Nuova. Sono presenti anche i ritratti di quattro Granduchi, patroni dell'ospedale, che ne hanno guidato il prodigioso sviluppo. La Fondazione Santa Maria Nuova sarà sempre più impegnata nel futuro a far conoscere ai fiorentini la storia del loro ospedale” commenta Giancarlo Landini presidente della Fondazione Santa Maria Nuova Ets. La mostra è accompagnata da un volume “Medici e Granduchi a Santa Maria Nuova - Biografie dei personaggi della galleria dei busti nel cortile della Samaritana” (ed.Angelo Pontecorboli) cura di Giancarlo Landini, con presentazioni di Valerio Mari e Roberto Ferrari e i contributi di Giovanni Cipriani, Giancarlo Landini, Donatella Lippi, Francesco Tonelli e dei restauratori che hanno riportato al primitivo splendore le opere. "Siamo sempre orgogliosi di far conoscere e apprezzare ai cittadini la storia del patrimonio artistico di Santa Maria Nuova. Questa galleria di busti vuole ricordare i medici ed i granduchi che hanno legato il loro vissuto a quello dell’ospedale e della città, una nuova finestra sulla nostra storia sanitaria passata, all’interno della quale l’ospedale ha rappresentato per secoli un elemento centrale. Colgo l'occasione per ringraziare la Fondazione Santa Maria Nuova per il grande lavoro di valorizzazione che sta portando avanti in sinergia con la Direzione Sanitaria dell'Ospedale, la Soprintendenza e le istituzioni cittadine" dichiara il direttore generale, Valerio Mari. “I nostri ospedali - commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani - sono scrigni di eccellenze sanitarie e professionalità, ma sono anche musei a volte a cielo aperto, densi di tesori, che si disvelano nella architetture oppure che riemergono da laboratori ed archivi: oggetti e documenti capaci di raccontare ora i progressi della tecnica, ora l’attività degli ospedali, chi vi ha lavorato e le comunità che ne hanno tratto cura e giovamento, autentici musei diffusi della nostra sanità”. “Plaudo alla meritoria iniziativa della Azienda USL Toscana Centro e della Fondazione Santa Maria Nuova di esporre presso il cortile della Samaritana i busti in gesso di medici e dei granduchi di Toscana provenienti dai nostri depositi. Con piacere il Museo Galileo – Istituto e Museo di Storia della Scienza aderisce a questo progetto di conoscenza, che costituisce una fortunata occasione per dare risalto a un capitolo di storia della medicina, che è anche storia culturale e sociale, significativo per la città e per il Paese” afferma Roberto Ferrari, direttore del Museo Galileo.