GIULIO ARONICA
Cultura e spettacoli

Alessandro Riccio: “La mia meccanica al servizio della comunità”

Nell'epoca dell'Intelligenza Artificiale, il grande drammaturgo fiorentino riporta in scena dal 22 al 27 ottobre al Teatro di Fiesole lo storico spettacolo "La meccanica dell'amore", con la giovane attrice Claudia Allodi al posto di Gaia Nanni.

La meccanica dell'amore

La meccanica dell'amore

Firenze, 8 ottobre 2024 - Eclettico, trasformista e instancabile. Dagli studi di Economia e Commercio al videomaking, dalla regia alla recitazione, dalla sceneggiatura al trucco; e poi Gabriele D'Annunzio, Brunelleschi, il Re Sole... La carriera di Alessandro Riccio è un cocktail artistico di testi e personaggi shakerati con il talento; allievo degli antidivi per eccellenza Fiorenza Brogi e Bob Marchese, e fondatore dell'atelier Tedavi '98, l'armadio di Narnia dove custodisce i suoi segreti, da trentatré anni l'artista fiorentino incanta e diverte con spettacoli sempre sorprendenti: come "La meccanica dell'amore", la commedia cult dove ha condiviso il palco con Gaia Nanni per centinaia di repliche. Oggi, al suo posto, c'è l'energica Claudia Allodi, ma invertendo l'ordine degli addenti, il risultato non cambia, e il Teatro di Fiesole è pronto ad accogliere la nuova coppia dal 22 al 27 ottobre. 

Nel tempo dell'Intelligenza Artificiale, "La meccanica dell'amore" si ripresenta più attuale che mai. Cosa dobbiamo aspettarci?

"Orlando è un anziano testardo e disordinato, ma la presenza di una donna robot in casa finisce per creare ulteriore caos alla sua vita, aiutandolo a capire che la macchina non può mai sostituire la creatività e l'imprevedibilità della natura umana: la tecnologia deve restare al servizio della comunità". 

Da Gaia Nanni a Claudia Allodi. Che cos'è cambiato?

"Gaia aveva molti impegni che purtroppo non riusciva a conciliare, ma Claudia ha portato un'energia incredibile. Ha venticinque anni, è una ballerina di hip hop, il movimento ce l'ha nel sangue, anche se trattandosi di un robot il personaggio è standardizzato, non lascia molta elasticità di interpretazione". 

Un ufficio, un teatro, un giardino segreto... Che cos'è Tedavi '98?

"Un atelier, un armadio di Narnia dove conservare oggetti, costumi, idee. Io abito al piano di sopra, quando lo acquistai, era una bottega di pelletteria, oggi mi consente di portare la vita nel mio lavoro, e viceversa". 

Si impara di più dai maestri oppure dall'esperienza diretta sul palco?

"Il maestro è l'autostrada, perché insegna il metodo, poi è chiaro che il mestiere va esperito: come un atleta che ha sempre bisogno di allenare il corpo, la mente, le emozioni, l'attore deve forgiare la propria identità artistica autonomamente".

Tra i tanti, qual è il personaggio che la identifica di più?

"Avendo la fortuna di scriverli, ciascuno rappresenta una fase diversa della mia vita e personalità: per questo non amo replicarli nel tempo, è come una relazione sentimentale, quando senti che non hai più nulla da dirti, è giusto separarsi". 

Cosa le piacerebbe sperimentare in futuro?

"Il 26 dicembre sarò in scena con il nuovo spettacolo 'Incompiuti': sto cercando di lavorare su produzioni corali, saremo in quattordici sul palco, mi piace essere promotore di lavoro coniugando le energie di tanti artisti con la socialità e la partecipazione del pubblico. Poi ad aprile arriverà la collaborazione con Luciano Melchionna, capace di esplorare l'animo umano come nessun altro".