OLGA MUGNAINI
Cultura e spettacoli

"Attualità del passato. La pittura colta di Pang Maokun"

A Palazzo Medici Riccardi, fino al 28 luglio, l'arte di uno dei pittori più famosi nel panorama dell’arte della Cina contemporanea

Uno dei dipinti di Pang Maokun in mostra

Firenze, 7 giugno 2018 _ Si lascia ispirare da celebri dipinti, per modificarne la trama originale con intrusioni ironiche e personaggi inventati. E nonostante sia uno dei pittori più famosi nel panorama dell’arte della Cina contemporanea, si pone come discepolo moderno degli antichi maestri dell’arte occidentale. E' Pang Maokun,  attualmente Rettore dell'Accademia di Belle Arti di Sichuan, che per la prima volta arriva in Italia con la sua arte.

E' Palazzo Medici Riccardi a ospitare fino al 28 luglio, la mostra "Attualità del passato. La pittura colta di Pang Maokun, curata da Antonio Natali, su ideazione di Xiuzhong Zhang, organizzata dalla China National Academy of Painting insieme all’Accademia Cinese della Pittura ad Olio e realizzata dalla Zhong Art International, con  la collaborazione dell'Accademia delle Arti del Disegno e l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Considerato uno degli artisti cinesi che meglio hanno rappresentato le diverse minoranze etniche nell’ambito del movimento della pittura cosiddetta rurale, Pang Maokun presenta una selezione di opere inedite, un ventina circa di tele ad olio di grande formato e una sezione dedicata ai suoi numerosi disegni.

 Nella mostra a Palazzo Medici Riccardi, la sua prima personale in Italia, Pang Maokun si fa partecipe di una storia che ha studiato e ripercorso. Traendo ispirazione dai classici, li sottopone a una rilettura originale, non venendo mai meno però a una sapiente esecuzione tecnica. 

Così "La Dama con l’ermellino" di Leonardo, immagine scelta come rappresentativa di tutta la mostra, in versione contemporanea, con un chiodo di pelle sulle spalle, ci guarda e ci strizza ammiccante l’occhio. Il nuovo mondo di Narciso ci propone il bel giovane di Caravaggio che rimira il suo riflesso nell’acqua, munito da Maokun di un elemento altamente tecnologico, un visore per la realtà aumentata. L’artista si fa testimone di nozze nel Ritratto dei coniugi Arnolfini di Jan van Eyck, lo si vede  seduto sullo sfondo, sotto lo specchio tondo, polo rossa e occhiali, occhiali che, in versione montatura azzurra, sono indossati anche dal piccolo canino che accompagna la versione classica del quadro. Assiste come servitore, ma con il volto rivolto di lato, Giuditta che taglia la testa a Oloferne, riprendendo la splendida versione sempre di Caravaggio. E ancora troviamo originali incursioni in opere di Velàzquez, El Greco e Dürer. Allontanandosi in parte dal'arte del passato, Maokun porta anche una serie di ritratti femminili, giovani donne della sua Cina, belle e affascinanti, dall’aspetto eterno, alle quali ha dedicato una parte fondamentale della sua produzione recente. Nel trittico Midnight, invece, l’artista ci da tre versioni di se’ in accappatoio bianco con lo spazzolino in bocca. “Invenzione raffinata e nel contempo spregiudicata e ironica – scrive Antonio Natali in catalogo. Invenzione tradotta in una lingua nuova; che tuttavia ancora affonda le sue radici nello studio appassionato e fremente della pittura europea dei secoli trascorsi. A principiare dall’idea stessa d’un trittico; per seguitar poi con quella pittura perspicua e fine come in un ritratto del Cinquecento fra Olanda e Lombardia. Tre autoritratti in variata attitudine; limpidi e lirici come un Moroni dei più tersi. Con Maokun la tradizione s’attualizza”. Accompagna l’esposizione un catalogo pubblicato dalla casa editrice Mandragola, con testi di Antonio Natali, Hang Du e Yang Xiaoyan. .