
La pala di Bosco ai Frati di Beato Angelico
Firenze, 14 giugno 2021 - La sfarzosità di un’opera cortese unita alla semplicità francescana. Nella Pala di Bosco ai Frati, Beato Angelico raggiunge questa sintesi perfetta, e la sua pittura di luce diventa un linguaggio alto e solenne, senza tempo.
La «Madonna col bambino, in trono fra due angeli e i santi Antonio da Padova, Ludovico da Tolosa, Francesco d’Assisi, Cosma e Damiano, Pietro martire» è l’ultima grande impresa su tavola dal grande artista domenicano, eseguita con ogni probabilità negli anni 1450-52. Un capolavoro, realizzato quasi alla fine della sua esperienza umana e artistica, che rinnova il legame profondo con Cosimo il Vecchio e con tutta la dinastia dei Medici. La pala fu eseguita infatti per la chiesa del convento francescano di Bosco ai Frati in Mugello, di cui i Medici erano patroni.
Adesso, il restauro finanziato col contributo dei Friends of Florence, il dipinto torna nel Museo di San Marco, accanto ai molti altri straordinari capolavori del pittore e frate domenicano, tra tavole monumentali, raffinatissime predelle e i reliquari.
Con l’intervento, eseguito da Lucia Biondi, il dipinto ha riacquistato i suoi valori pittorici, l’estrema trasparenza e luminosità. Le campiture azzurre sono totalmente a base di lapislazzuli, nella sua varietà più preziosa, proveniente dall’Afghanistan. Il largo impiego di oro zecchino e lapislazzuli, un pigmento molto costoso, confermano una committenza importante quale era quella di Cosimo de’ Medici.
Stefano Casciu, direttore regionale musei della Toscana, sottolinea come il restauro abbia restituito «i valori più sottili di questa tavola sontuosa e allo stesso tempo essenziale, che ancora una volta dimostra i legami sotterranei tra l’arte del Beato Angelico e le contemporanee esperienze della pittura fiamminga».
Angelo Tartuferi, direttore del Museo di San Marco ha ricordato che la pala viene riunita finalmente alla sua predella «già restaurata alcuni anni or sono, e potrà essere ammirata nella rinnovata sala del Beato Angelico, dalla quale manca adesso soltanto il Trittico francescano, eseguito per una compagnia religiosa annessa alla chiesa di Santa Croce», opera attualmente in restauro presso i Laboratori dell’Opificio delle Pietre Dure».
«Alcuni dei nostri Friends of Florence sono veri appassionati del Beato Angelico – aggiunge Simonetta Brandolini d’Adda presidente di Friends of Florence - e riconoscono la sua meravigliosa maestria e la sua intensa spiritualità come un tratto così evidente in tutte le sue opere. L’eccellente restauro di Lucia Biondi ha evidenziato sempre di più l’importanza di questa pala valorizzandone i colori, i volti e l’architettura sublime».