Letizia Cini
Cultura e spettacoli

Buccellati, tesori che incantarono anche il Vate

Un viaggio nel bello. Un motivo in più per immergersi nelle sale della Reggia dei Medici e godersi lo sbrilluccichio dei “Tesori della fondazione Buccellati”: oltre cento opere, tra gioielli, lavori...

“La Coppa dell’Amore” G. Buccellati (1975)

Firenze, 16 febbraio 2015 - Un viaggio nel bello. Un motivo in più per immergersi nelle sale della Reggia dei Medici e godersi lo sbrilluccichio dei “Tesori della fondazione Buccellati”: oltre cento opere, tra gioielli, lavori di oreficeria e di argenteria disegnati da Mario e Gianmaria Buccellati - eredi della illustre tradizione italiana fiorita nel Rinascimento con Benvenuto Cellini - , esposti fino a domenica prossima nelle monumentali sale del Museo degli Argenti di Palazzo Pitti.

Tante opere quanti sono gli anni di storia dell’arte orafa raccontati da Riccardo Gennaioli, curatore della mostra, frutto della collaborazione tra la Fondazione Gianmaria Buccellati e la soprintendenza fiorentina.

Per la gioia degli occhi un susseguirsi di bracciali, coppe, spille, portapillole. E ancora la magnifica tiara, gli inconfondibili monili lavorati a “tulle” o a “nido d’ape”, vero segno distintivo di Casa Buccellati, in cui la finezza del traforo è esaltata dall’incastonatura dei brillanti e delle pietre preziose.

Curiosità da letterati: il legame di complicità che legò Mario Buccellati e Gabriele d’Annunzio è testimoniato - fra gli altri oggetti - da un bracciale in argento ritorto decorato con cinque lapislazzuli, contenuto in un astuccio firmato personalmente dal Vate e da una collana in oro giallo decorata con un berillo e rubini, offerta a Eleonora Duse come gioiello «prezioso, ancorché bizzarro», da indossare come “serto ombelicale”.

Nella sezione dedicata a Gianmaria Buccellati (Milano, 1929), spicca “La Coppa dell’Amore” (1975), ispirata da un motivo rococò con l’eleganza delle forme femminili altri e altri pezzi straordinari, come il “Cratere delle Muse” (1981): una coppa di giada tempestata con oltre duemila zaffiri cabochon.

[email protected]