
Foto storica di estrazione dalle Cave di Maiano
Firenze, 21 ottobre 2016 – La produzione internazionale “I Medici”, realizzata dalla Rai, ha acceso i riflettori sulla più importante famiglia di Firenze, protagonista anche della storia europea. In realtà la Fattoria di Maiano, che sta portando avanti da due anni le ricerche storiche sul territorio, ha scoperto qualcosa che ha molto a che fare con la famiglia di banchieri. Proprio dalla Cava delle Colonne sarebbe infatti arrivata la pietra serena per costruire le Logge degli Uffizi e non solo.
Tra i sentieri e le morbide colline, dove oggi le acque del torrente Mensola alimentano il laghetto della cava delle Colonne e i sentieri degli scalpellini sono stati trasformati in un labirinto naturale, affascinanti opere ottocentesche del nobil uomo Jhon Teample Leader, la famiglia Medici adibì il suo grandioso laboratorio rinascimentale, dando spazio al genio di Michelangelo e di Brunelleschi. Siamo nel Comune di Fiesole, nella Fattoria di Maiano, oggi di proprietà della famiglia Corsini Miari Fulcis, nel cuore del “Parco romantico della Regina”, inaugurato dalla regina Vittoria d'Inghilterra e oggi sapientemente recuperato e divenuto il cuore del "Botanic Garden” più grande d’Italia.
Qui, nella Cava delle Colonne, i grandi maestri estrassero la pietra serena che diede vita alle costruzioni che oggi rendono Firenze patrimonio dell’umanità: le Logge degli Uffizi e del Mercato Nuovo, la Cappella Gaddi in Santa Maria Novella, il coro della SS. Annunziata, la statua di Donatello che sormontava la Colonna dell’Abbondanza nel Mercato Vecchio, alcune porte a Palazzo Pitti, l’arco dei Lorena in piazza della Libertà e le colone di Santo Spirito. Grazie a una ricerca storica e artistica minuziosa è stato possibile ricostruire una parte importante della storia di Firenze e, in generale, dell’arte rinascimentale. Un patrimonio di conoscenze raccolto in due anni di lavoro che verrà reso pubblico in un libro in uscita il prossimo anno, curato dalla Fattoria di Maiano. Cultura, storia agricoltura e natura si fondono quindi con armonia nel grande Botanic Garden della fattoria di Maiano, oggi conosciuto anche come “Parco romantico della Regina”. 50 ettari di parco aperto al pubblico, con oltre 12 chilometri di sentieri e percorsi tra cave, boschi, filari di ulivi e animali al pascolo. Un luogo la cui bellezza attraversa indenne i secoli, tanto da diventare nell'800, il posto eletto dell’aristocrazia inglese che oggi con gli ampliamenti e sviluppi continua a suggestionare artisti e registi contemporanei. Qui sono state girate alcune delle scene del film, tre volte premio Oscar, “Camera con vista”. Ma tutto nasce dalla lungimiranza della famiglia dei Medici che tra queste colline ha trovato il luogo ideale per creare quella "fabbrica" rinascimentale che ha plasmato l’arte nei secoli.
LA RICERCA STORICA
Il celebre Giorgio Vasari, narra che per l’edificazione della Biblioteca Medicea Laurenziana e della Sagrestia Nuova della Basilica di San Lorenzo, Michelangelo, su commissione dei papi Medici Clemente VII e Leone X, utilizzò fregi e ornati di pietra serena di Maiano a grana fine e pregiata, chiamata pietra “del fossato”. Dalla testimonianza di Giovanni Targioni Tozzetti, accademico dei Georgofili, sappiamo che sempre il Buonarroti volle che la bellissima Libreria di S. Lorenzo fosse fatta di questa “gentil pietra”. Come documentato ancora negli archivi dell’Opera del Duomo, tra le cave del Monte Ceceri lavorò anche Brunelleschi, che per primo introdusse l’uso della pietra serena come elemento basilare dell’architettura della Firenze rinascimentale. Nel settembre del 1426, su incarico del Comune di Firenze, Brunelleschi “in groppa alla sua mula” si recò più volte nelle cave di Trassinaia per sorvegliare personalmente l’estrazione e il taglio delle pietre che servirono alle leghe nella fabbrica di Santa Maria del Fiore. Dalla pietra della “Cava delle Colonne”, come ci dicono Giuseppe Marcotti, Alfred de Reumont e Lucy E. Baxter, nel 1817 furono realizzate le colonne della Cappella dei Principi in San Lorenzo, mentre nel 1833 l’architetto Bernardo Poccianti decise di estrarvi le pietre per la costruzione del nuovo scalone di Palazzo Pitti.