NICCOLO' GRAMIGNI
Cultura e spettacoli

Centenario Università Firenze, Valdo Spini alla presentazione del numero di Testimonianze

In programma il 21 ottobre alle ore 16.30

Valdo Spini, presidente della Fondazione Rosselli

Valdo Spini, presidente della Fondazione Rosselli

  Firenze, 21 ottobre 2024 – Il volume speciale di “Testimonianze” dal titolo “Nell'età dei cittadini del mondo” e creato appositamente per il centenario dell'Università di Firenze sarà al centro di un dibattito, oggi, alle ore 16.30 nell'aula magna del rettorato, in piazza San Marco. Interverrà il presidente della Fondazione Rosselli Valdo Spini. Previsti i saluti istituzionali della rettrice dell'Ateneo Alessandra Petrucci e della presidente della commissione istruzione e cultura del Consiglio regionale della Toscana Cristina Giachi. Oltre a Spini, ci saranno gli interventi dei filosofi Mauro Ceruti e Vittoria Franco, dei docenti Giorgio Valentino Federici e Massimo Livi Bacci e del direttore di Testimonianze Severino Saccardi. Il programma del pomeriggio include anche testimonianze di Vittorio Gasparrini, Tommaso Pacetti, Giovanni Scotto. Letture e musica sono affidati a Letizia Fuochi dell'associazione culturale 'La nottola di Minerva'. “Piero Calamandrei - ha dichiarato Spini - è stato uno dei professori che più hanno illustrato l'università di Firenze sia come grande giurista sia per il livello del suo impegno civile e politico: non a caso, alla caduta del fascismo, il 25 luglio 1943, il giurista fiorentino viene nominato rettore dell'università fiorentina. Dopo l'8 settembre e l'occupazione nazifascista della città, Calamandrei, destituito e ricercato, deve lasciare Firenze. Ma alla liberazione dell'11 agosto 1944 il Comitato Toscano di Liberazione Nazionale (Ctln) lo insedia nelle funzioni di Rettore che lascerà nel 1947 in seguito alla sua elezione all'assemblea costituente nelle liste del Partito d'Azione".  "Calamandrei - ha concluso Spini - fu il punto di riferimento della giovane generazione che guidò l'insurrezione contro i tedeschi e i fascisti. Fu lui a riaprire con il suo intervento le riunioni del ricostituito Circolo di Cultura che i soci superstiti vollero dedicare ai fratelli Rosselli che lo avevano fondato. A lui fu chiesto di stendere il testo della lapide su Palazzo Vecchio che ricorda la liberazione della città con la bellissima frase in cui ricordava 'la libertà non donata ma riconquistata'".