MICHELE BRANCALE
Cultura e spettacoli

Chi gestisce la società fluida? Di Malta cerca risposte

Poesie nel tempo dei consumi estremi presentate alla Casa di Dante

La presentazione del libro di Tania Di Malta a Firenze

La presentazione del libro di Tania Di Malta a Firenze

Firenze, 29 ottobre 2024 - La società "fluida" ha in sé la matrice di quel "paradigma tecnocratico" di cui scrive Papa Francesco, che condiziona pesantemente, anche attraverso la comunicazione digitale e lo smartphone, le nostre vite. La domanda da farsi è: chi gestisce il flusso? "Questo mondo trita e divora inghiotte / e alla cassa evade lo scontrino", scrive Tania Di Malta nella sua nuova raccolta di poesie che porta nel titolo il suo cognome come una forma di resistenza, "Tu sei l'azienda, il prodotto, lo scarto", una variante del "pragmatismo del capitale" nel tempo in cui anche "l'amore è sceneggiato".

 'Sono Di Malta', pubblicato dalle edizioni Ensemble, ha aperto il ciclo di incontri letterari organizzati da Pianeta Poesia, in sinergia con la Società delle Belle Arti - Circolo degli Artisti 'Casa di Dante', con l’introduzione di Annalisa di Macchia e gli interventi di Giuseppe Langella e altri autori. C'è un forte senso di poesia civile, con spunti che vengono dalla cronaca, alla ricerca del significato più profondo delle cose, "tra l'interno e l'intorno", come ha osservato Langella, per entrare "nel genio guastatori della cultura antagonista, essendo capaci di far vibrare la corda della pietà". C'è spazio per l'ottimismo della volontà, per ribellarsi al senso di impotenza, farsi voce dei naufraghi e di chi ha per culla il mare.
Giuseppe Langella è nel "genio guastatori" da tempo e ha contestato con Guido Oldani, che firma l'introduzione del libro di Di Malta, gli effetti del "realismo terminale". Ora si apre una nuova stagione, che non dimette la contestazione ma la porta con sè. Langella ne scrive nel suo 'Pandemie' (Mursia), accompagnato anche da alcune fotografie, come quella di un piccolo migrante che trema di freddo alla frontiera: "Il destino è sempre in agguato. / A chi tocca, fra mille, è un mistero / di pietà che ci lascia sgomenti, / ma chi arma il destino rammenti / che una vita val più di uno zero."