OLGA MUGNAINI
Cultura e spettacoli

Il dono di Marco Chiarini alla "sua" Galleria Palatina

Dal testamento dell'ex direttore quattro opere in regalo alla città

Le opere donate da Chiarini

Firenze, 2 gennaio 2016 - L'ultimo pensiero è stato per la Galleria Palatina di Palazzo Pitti, che aveva guidato per più di trent'anni. Marco Chiarini, l’ex-direttore scomparso lo scorso 6 novembre all’età di 82 anni, ha donato all'istituzione quattro opere di sue proprietà. E affinchè non ci fossero dubbi, lo ha lasciato scritto nel suo testamento.Si tratta del dipinto Paesaggio con pastori di Claude Lorrain e di tre opere su carta. La prima raffigura una Galera ed è attribuita a Pietro da Cortona, forse il disegno preparatorio per l’affresco centrale dipinto poi nella sala della Grotta semi-ipogea detta della Muletta, a Palazzo Pitti, scoperta proprio da Marco Chiarini già nel 1967 e restaurata nei primi anni Duemila. La seconda opera raffigura Santo Stefano Rotondo e acquedotto di Nerone di Roma, ed è opera di Alessio de Marchis, napoletano di nascita ma attivo nel XVIII secolo soprattutto a Roma e Urbino, anch’esso specializzato in paesaggi e influenzato dall’opera sia di Salvator Rosa sia di Lorrain. Proprio a Chiarini si deve la ricostruzione dell’attività grafica dell’artista, in un articolo del 1967 che rimane un caposaldo negli studi sull’argomento. L’ultimo lascito, che probabilmente andrà alla Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, è a un disegno del Ritratto di Piero Chiarini, opera di Adriano Cecioni, firmato e datato 1882. . Romano d’origine, ma vissuto a Firenze fin dal 1964, Marco Chiarini fu storico dell'arte di grande respiro nel senso più ampio del termine: si è sempre distinto infatti per vastità d’interessi, per qualità e originalità della ricerca, per importanza ed efficacia dei risultati. A lui spetta il merito di avere per primo fatto conoscere ed apprezzare a livello internazionale la Galleria Palatina, e con essa tutto il complesso di Pitti e Boboli. Numerosissime sono le sue pubblicazioni; per la qualità professionale e scientifica del suo lavoro il Ministero per i Beni Culturali gli ha conferito la medaglia d’oro di Benemerito dell’Arte e della Cultura.