NICCOLO' GRAMIGNI
Cultura e spettacoli

Il 10 gennaio l'evento “Dal circolo di cultura al Non Mollare”

Si svolgerà allo Spazio Rosselli in via degli Alfani 101/r. E' la prima iniziativa del 2025 della Fondazione Rosselli, in occasione del centenario dell'assalto e della chiusura di autorità del Circolo di Cultura.

Valdo Spini, presidente della Fondazione Rosselli

Valdo Spini, presidente della Fondazione Rosselli

Firenze, 3 gennaio 2025 – “Dal circolo di cultura al Non Mollare” è la prima iniziativa del 2025 della Fondazione Rosselli, in occasione del centenario dell'assalto e della chiusura di autorità del Circolo di Cultura. L'evento – in programma alle ore 17 del 10 gennaio – si svolgerà allo Spazio Rosselli, in via degli Alfani 101/r. Introdurranno il presidente della Fondazione Rosselli Valdo Spini e il presidente della biblioteca-archivio Piero Calamandrei di Montepulciano (Siena) Silvia Calamandrei.

Durante l'iniziativa Claudio Ascoli dei Chille de la Balanza darà lettura del primo numero del 'Non Mollare'. “Carlo Rosselli e i suoi compagni - ricorda Spini- non si arresero alla chiusura del Circolo di Cultura. Nello stesso mese di gennaio 1925 iniziarono a pubblicare il 'Non Mollare', il primo giornale clandestino anti fascista d' Italia. Il 'Non Mollare' riuscì a pubblicare 22 numeri, fino a che, nella notte tra il 3 e il 4 ottobre 1925, si scatenò una caccia all'uomo nei confronti dei diffusori o sospetti tali, che portò all'uccisione degli esponenti socialisti Gaetano Pilati (già deputato) e Gustavo Console (membro della deputazione provinciale) e del repubblicano Giuseppe Becciolini. Il fatto ispirò il romanzo di Vasco Pratolini, 'Cronache di poveri amanti', da cui fu tratto nel 1953 l'omonimo film di Carlo Lizzani".

“Il 1925 – conclude Spini - è anche l'anno in cui cominciarono ad essere emanate le cosiddette 'leggi fascistissime' destinate a reprimere ogni opposizione ed ogni libera dialettica. Ma Carlo e Nello Rosselli (con tanti dei loro amici e compagni) non si arresero mai e continuarono coraggiosamente la lotta fino a cadere uccisi il 9 giugno 1937. Per questo la loro eredità non va dispersa e il centenario del 'Non Mollare' deve essere ricordato”.