NICCOLO' GRAMIGNI
Cultura e spettacoli

Vicchio, sì alla cittadinanza onoraria a Giacomo Matteotti

L'atto è stato votato all'unanimità

Giacomo Matteotti

Giacomo Matteotti

Vicchio (Firenze), 10 ottobre 2024 - Il Consiglio comunale di Vicchio (Firenze) ha approvato all’unanimità la delibera di conferimento della cittadinanza onoraria a Giacomo Matteotti: figura significativa della storia italiana dall’"alto rigore etico, il marcato impegno a difesa e promozione di libertà e giustizia, la severa opposizione al fascismo fino al sacrificio della propria vita", ricordata dal presidente della Repubblica quale “martire della democrazia” nella commemorazione del 100° anniversario dell’uccisione.

L’atto dà seguito alla mozione congiunta dei Gruppi Obiettivo Comune e Vicchio Vive votata sempre all’unanimità nella seduta dell’11 settembre, a conclusione della cerimonia celebrativa dell'80° anniversario della Liberazione di Vicchio.

Nella motivazione si riconosce che “a cento anni dall’assassinio di Giacomo Matteotti e ad ottanta anni dalla Liberazione del nostro Comune e del Mugello, è importante riaffermare l’importanza della memoria storica, della democrazia, della lotta antifascista.

Giacomo Matteotti rappresenta un simbolo indelebile della difesa della democrazia, dei valori repubblicani e della lotta contro l’oppressione e l’affermazione del dissenso di fronte all’emergere della dittatura, nonché un esempio riconosciuto di ineguagliabile coraggio e integrità morale. La commemorazione di Giacomo Matteotti, nel centenario del suo tragico assassinio, significa riaffermare con forza i principi di libertà, giustizia e pluralismo che sono alla base della nostra Repubblica”.

La delibera è stata approvata subito dopo quella che revoca la cittadinanza onoraria conferita nel 1924 a Benito Mussolini “essendo la sua persona e figura storica in contrasto con i valori della Costituzione Italiana e con quelli della comunità vicchiese e per quello che ha comportato la dittatura fascista in termine di soppressione delle libertà politiche, sociali, sindacali, civili, deportazione, guerre e distruzioni, odio razziale”.