
Enrico IV in scena alla Pergola
Firenze, 16 marzo 2022 - Mai tragedia come l’Enrico IV di Pirandello fu più appropriata in questo momento storico di smarrimento, in cui in molti sono costretti a indossare una mascherina nei teatri. Ha debuttato l’altra sera al Teatro della Pergola l’Enrico IV con Sebastiano Lo Monaco nel ruolo, ovviamente, del protagonista. Diretto da Yannis Kokkos, l’interprete riporta in scena il gioco ambiguo della finzione che non si coniuga più con realtà, ma con follia, tanto che, la nota formula pirandelliana “finzione o realtà?”, si trasforma in “finzione o follia?”. Per il protagonista di Enrico IV, si sa, la follia e il mascherarsi è l’unica finzione possibile per affrontare la realtà. Per rivalsa? Vendetta? No, solo per rifiuto all’ ipocrisia borghese, che Enrico IV si diverte a sbeffeggiare, trasformandosi in un eccentrico,ma ragionante, buffone per essere libeero di poter urlare agli altri: «Buffoni, buffoni» mostrando, in fondo, la sua vera malattia che consiste nella malinconia, diventata mania, dopo tanti anni di solitudine. Una scena pensata intelligentemente senza quinte come un enorme camerino a testimoniare come finzione e realtà vadano di pari passo.
Non mi perdo a raccontare i dettagli della trama di un pilastro del teatro mondiale: solo la storia di questo nobile del primo ‘900, che viene disarcionato durante una cavalcata in costume in cui interpretava proprio Enrico IV. Lo Monaco intenerisce nel ruolo dell’imperatore con una interpretazione puntuale e non ridondante a tratti impeccabile, tanto che ogni frase pronunciata sembra giungere come una freccia diretta a ogni singolo spettatore. Catturato dalla professionalità dell’attore e di tutti gli altri presenti sulle tavole del palcoscenico. Menzione agli attori azzeccati nei loro ruoli: Mariàngeles Torres, Claudio Mazzenga, Rosario Petix, Luca Iacono e con Sergio Mancinelli, Francesco Iaia, Giulia Tomaselli, Marcello Montalto, Gaetano Tizzano, Tommaso Garrè.
Su tutto l’eleganza dei movimenti di Lo Monaco, più «a togliere» che «a mettere», forte anche degli anni di esperienza su questo testo, messo in scena l’ultima volta per la regia di Roberto Guicciardini, che trovano perfetto equilibrio nell’impostazione della voce e nelle espressioni. Per la cronaca, tra il pubblico avvistato Fausto Bertinotti con la moglie. Applausi al finale. Da vedere.