LETIZIA CINI
Cultura e spettacoli

La mostra, Primo Conti e gli anni del Futurismo a Villa le Coste

A Fiesole con i dipinti del maestro, opere di Lega, Rosai e Signorini

‘Autoritratto con accappatoio al mare’, Primo Conti (1915)

Fiesole (Firenze), 10 ottobre 2018 - INAUGURA a Villa Le Coste, luogo magico a pochi passi dalla piazza di Fiesole, la seconda mostra curata da Susanna Ragionieri per i 30 anni dalla scomparsa di Primo Conti. Anche in questo caso, le opere dialogano con quelle di altri maestri dell’epoca, da Achille Lega a Ottone Rosai, da Ardengo Soffici a Lucio Venna. Nelle sale del Museo, che fu residenza del maestro del Futurismo e da lui stesso destinata, nel 1980, a sede del Centro di documentazione e ricerche sulle avanguardie storiche l’esposizione ‘Primo Conti - Gli anni del futurismo’ (info www.fondazioneprimoconti.org) intende approfondire questa stagione attraverso la sua partecipazione alla rivista ‘L’Italia futurista’. Dopo il primo appuntamento - ‘Fanfare e silenzi. Viaggio nella pittura di Primo Conti’, Villa Bardini fino al 13 gennaio, sempre a cura di Susanna Ragionieri - la seconda tranche apre le porte dell’abitazione del Maestro (fino al 13 gennaio): là dove visse e lavorò, il museo oggi raccoglie 65 dipinti e oltre 150 disegni di Primo Conti (Firenze 1900-Fiesole 1988), distribuite in un arco cronologico che si estende dal 1911 - l’anno dell’esordio con l’‘Autoritratto’ di sorprendente bellezza - al 1984. Dal 10 novembre al 13 gennaio gli spazi della Sala del Basolato di Fiesole proporranno invece ‘Primo Conti, percorso nelle fotografie’. Una selezione di scatti relativi alla vita del grande artista toscano che ha attraversato il XX secolo. Promosse dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, dalla Fondazione Parchi monumentali Bardini e Peyron con la Fondazione Primo Conti e il Comune di Fiesole, anche - e soprattutto - questa rassegna fiesolana nasce «con l’intento di far conoscere il nome e l’opera del Maestro, con una mostra che si configura come un omaggio all’artista e al contesto culturale in cui operò», commenta il presidente della Fondazione Primo Conti, Gloria Manghetti.