
Gianni Bellini in mezzo alle sue figurine
Firenze, 8 settembre 2023 – La prima cosa che ci tiene a sottolineare è che lui le figurine “non le vende”. Perché un collezionista può definirsi tale soltanto se scambia o acquista. Gianni Bellini, dal 1970 ad oggi, di figurine ne ha viste tante. Originario di San Felice sul Panaro, è universalmente riconosciuto come il più grande collezionista del mondo e domenica sera alle 20 sarà ospite a Firenze in occasione di Totaalvoetbal, una tre giorni dedicata al calcio e alle sue leggende, con romanzi e film che ne hanno consacrato il mito, narratori epici e moderni dissacratori allo spazio estivo Ultravox, attiguo all’Anfiteatro delle Cascine. Tre giorni a ingresso libero con un programma ricco di esperienze, tornei, partite, film, vite da ultras e tante altre storie, raccontate dagli stessi protagonisti.
"Racconterò la mia esperienza, quello che faccio. I miei 40 anni di collezionismo”. Per Gianni Bellini, infatti, le figurine sono più di una passione. Ha cominciato come tanti da bambino, spinto dall'amore per il calcio e per i suoi protagonisti. “A 12 anni il mio primo album, a 20 mi sono sposato e da lì ho cominciato a farlo in maniera più seria e continuativa”. In un quarantennio, Bellini ha collezionato praticamente di tutto. Ci sono gli album Panini del campionato italiano, ma ci sono anche e soprattutto quelli stranieri. “Ogni anno mi arrivano tra i 100 e i 140 album, ma oggi con internet è abbastanza semplice fare ricerca. Ho 300 corrispondenti in tutto il mondo – spiega Bellini –. Con loro mi sento, parlo, valuto, scambio”.
Il romanticismo degli anni ‘80, però, era tutta un'altra cosa. “Allora si facevano annunci sui giornali per cercare altri collezionisti. Mi arrivavano davvero tantissime lettere. Sicuramente – dice ancora Bellini – era tutto molto più complicato, ma ora manca quel sapore che c’era una volta nel trovare una figurina rara”. E lui di figurine ne ha davvero tantissime. Quante? “Circa 2 milioni e mezzo comprese anche le card. Posso dire senza paura di sbagliare di avere tutti gli album dal 1970 ad oggi”. Qualcuna però vale sicuramente più di altre. “Solo dei mondiali ho 400 album. Quello di Messico ‘70 è uno di quelli ai quali sono più affezionato – confessa – ma anche il primo che ho completato, quello del campionato italiano 1972/73, è davvero speciale”.
La vita del collezionista comporta però alcuni sforzi e sacrifici. “Casa mia è un po’ come la casa di Fantozzi quando si accorge che la moglie lo tradisce col panettiere, soltanto che al posto del pane ci sono gli album con le figurine. Ho uno studio dedicato – dice Bellini – ma un po’ di spazio l’ho recuperato anche dalla stanza di mia figlia che è appena andata a convivere. Il problema vero è che sono indietro di 700mila figurine da attaccare”.
La passione per il collezionismo resiste ancora, quella per il calcio un po’ meno. “L’ho seguito fino al 2000, poi mi sono un po’ fermato. Non c’è più il romanticismo di una volta e questo a me non piace. Adesso mi sono messo in testa di fare l’inventario – conclude Bellini - ma ad occhio e croce mi ci vorranno almeno due o tre anni”