MAURIZIO COSTANZO
Cultura e spettacoli

Firenze, alla Galleria dell’Accademia due giorni ad ingresso gratuito

Il 4 e 5 novembre

Galleria dell'Accademia

Galleria dell'Accademia

Firenze, 4 novembre 2023 - Un weekend gratuito per visitare la Galleria dell’Accademia di Firenze. Sabato 4 novembre, in occasione della Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate e domenica 5 novembre, come ogni prima domenica del mese, per la Domenica al Museo, entrambe iniziative volute dal MiC - Ministero della Cultura, si potrà entrare liberamente nella Galleria senza pagare il biglietto, dalle ore 8.15 alle 18.50 (ultimo ingresso 18.20), senza prenotazione. La Galleria dell’Accademia ospita il David di Michelangelo. La commissione dell’opera fu assegnata al Buonarroti dagli operai della Cattedrale di Firenze il 16 agosto 1501, per un compenso di 400 ducati. Il 25 gennaio 1504 una commissione composta dai maggiori artisti dell’epoca (tra gli altri, Leonardo da Vinci, Sandro Botticelli, Filippino Lippi, il Perugino) decise che la scultura dovesse essere posta all’ingresso di Palazzo Vecchio, come emblema della forza e indipendenza dei fiorentini.

L’8 settembre 1504 la statua fu rivelata alla città, suscitando l’ammirazione di tutti. In origine alcune parti erano dorate: una ghirlanda sul capo, il tronco (o broncone) dietro la gamba destra e la fionda. La scultura, con la base scolpita, è alta 517 centimetri e pesa 5560 chili. Il marmo fu oggetto di un’accurata pulitura nel 2003-2004 ed è periodicamente sottoposto a spolverature di manutenzione, per consentirne un preciso monitoraggio. Il museo fiorentino è sempre una scoperta, oltre al David, una delle sculture più amate nel mondo che trascina folle al suo cospetto, e ai Prigioni che emanano tutta la loro forza con la nuovissima e straordinaria illuminazione a Led, non si può non rimanere ammirati davanti alle diverse collezioni, qui conservate, che spaziano dal Duecento all’Ottocento, e che il pubblico avrà modo di apprezzare grazie al recentissimo allestimento. Nella prima sala, ad esempio, dove si erge il monumentale Ratto delle Sabine in terra cruda del Giambologna, gemello del marmo ubicato in Piazza della Signoria, sotto la Loggia dei Lanzi, esaltati dal “blu Accademia” troviamo alcuni dei capolavori dei maggiori maestri del Cinquecento fiorentino mentre nella piccola saletta attigua, dedicata al Quattrocento, annessa da poco al percorso espositivo, si collocano dipinti come la Tebaide di Paolo Uccello o il Cassone così detto Adimari, un piccolo gioiello del 1450 attribuito al fratello di Masaccio, conosciuto come Lo Scheggia.

Il primo piano della Galleria, invece, offre uno spaccato di quella che è stata la produzione artistica del Tardogotico fiorentino restituendoci il clima e la pittura tra la fine del Trecento e l'inizio del Quattrocento. Una sala è dedicata a Lorenzo Monaco, artista che grazie al suo uso del colore ha influenzato molti dei pittori del primo Rinascimento fiorentino. E sempre al primo piano, inaspettatamente, ci sorprende un nucleo di importanti icone bizantine. Maurizio Costanzo