Letizia Cini
Cultura e spettacoli

Al Gucci Museo sboccia "Flora"

Esposizione della Pinault Collection fino al 20 settembre con uno dei motivi più iconici della storica maison fiorentina

La sede dell'installazione (foto Alessandro Moggi)

Firenze, 13 marzo 2015 - Fiori per la moda. Fiori per l’arte. Ancora una volta il binomio si sposa per dar vita a una mostra-gioiello allestita nelle sale del Gucci Museo, finestre a picco su piazza della Signoria. “The Language of Flowers”, settima esposizione della Pinault Collection al Gucci Museo (fino al 20 settembre), strizza l’occhio a uno dei motivi più iconici della storica maison fiorentina: Flora.

Curata da Martin Béthenod - direttore di Palazzo Grassi, Punta della Dogana - la rassegna riunisce le opere di 4 artisti Valérie Belin (Francia), Marlene Dumas (Africa del Sud), Latifa Echakhch (Marocco) e Irving Penn (Stati Uniti) "che utilizzano quattro tecniche differenti", spiega il curatore. "Realizzati tra il 1967 e il 2012 - prosegue - , foto, disegni e la scultura sono caratterizzati da una potente seduzione visiva (e, per una di esse, anche olfattiva) e giocano con l’iconografia dei fiori, un soggetto più complesso di quanto possa sembrare".

Al di là del modello che si potrebbe considerare leggero o banale, i temi che affiorano sono quelli della memoria, della vanità, della politica, del valore dell’arte. Un esempio che rende comprensibile l’aulentissima opera (una camicia circondata da collane di gelsomini) “Fantôme” di Latifa Echakhch (nata in Marocco nel 1974): la scultura è legato a un ricordo dell’artista. Un venditore ambulante di gelsomini di Beirut che, per proteggere il profumo e la freschezza dei suoi fiori, li copriva con una camicia. il “fantasma” nella sua apparente fragilità evoca le rivoluzioni della primavera araba e la resistenza al caos, dove i fiori diventano una metafora politica.