
La Gioconda di Leonardo da Vinci (archivio Ansa)
Firenze, 8 dicembre 2015 - Sotto il quadro che raffigura la Monna Lisa potrebbe esserci un altro dipinto. Lo dice uno studioso francese, Pascal Cotte, che afferma d'aver analizzato il dipinto per 10 anni con nuove tecnologie.
Cotte, citato da Bbc, dice che l'identificazione della Gioconda con Lisa Gherardini è dunque sbagliata e che il nome dell'opera andrebbe cambiato. Contrastanti i pareri di vari esperti. Mentre il Louvre informa che Cotte "non fa parte del team scientifico" del museo.
Questa novità si inserisce nel dibattito sull'identità della Monna Lisa: per secoli si è creduto che si trattasse di Lisa Gherardini, moglie di un commerciante di seta fiorentino. Cotte spiega invece che la sua scoperta sfida questa teoria, perché ritiene che l'immagine ricostruita sotto la superficie del quadro sia la Lisa originaria di Leonardo e invece il ritratto conosciuto come 'Monna Lisa' sia un'altra donna.
Lo scienziato è cofondatore della società Lumière Technology di Parigi e ha ottenuto dal Louvre il permesso per fare analisi sul dipinto nel 2004. È pioniere di una tecnica chiamata Metodo di amplificazione di Capas (Lam è la sigla in inglese), che ha impiegato anche per l'analisi della Gioconda. Il processo consiste nel proiettare una serie di luci intense sulla pittura. Una videocamera prende le misure dei riflessi delle luci, a partire dalle quali si riesce a ricostruire cosa ci sia sotto gli strati di colore.
Per oltre mezzo secolo la ' Gioconda' è stata sottoposta a diverse analisi scientifiche, con tecniche come le ispezioni a raggi infrarossi o la scansione multispettrale. Cotte ha assicurato che la sua tecnica Lam riesce ad andare più a fondo nell'analisi della pittura. "Adesso possimo pelare come una cipolla tutti gli strati del quatro", ha detto, aggiungendo che il trattamento permette di "ricostruire tutta la cronologia" della creazione dell'opera.
"Le scoperte di nuove immagini, di tanti dettagli, finora non visibili a occhio nudo, da parte dello scienziato francese Pascal Cotte ovviamente vanno adesso approfondite e verificate dagli specialisti di storia dell'arte. Personalmente io ora vedo rafforzata l'identificazione della Gioconda in Lisa Gherardini per i rapporti, suoi e della sua famiglia, i Del Giocondo, con Giuliano dè Medici e lo stesso Leonardo". Lo ha detto uno dei più noti studiosi di Leonardo, il direttore del Museo Ideale di Vinci, Alessandro Vezzosi, commentando le affermazioni di Pascal Cotte.
"Lo studioso francese Pascal Cotte con le sue indagini ottiche, multispettrali - spiega Vezzosi - ha fatto nuove scoperte, interessanti, rispetto a quanto finora si vede in superficie. Importanti perché ci mostrano genesi, evoluzione, pentimenti e metamorfosi del ritratto fino al quarto livello, il risultato finale che si vede adesso». Per Vezzosi "gli esami scientifici di Cotte svelano molteplici scoperte inedite e sorprendenti in 155 dettagli non visibili a occhio nudo: non sono ipotesi teoriche, bensì immagini certe che lo scienziato ha raccolto e ordinato esaminando direttamente l'originale del Louvre; e che ora lo storico e il critico d'arte devono verificare, interpretare".
Sempre secondo Vezzosi "il quadro fu richiesto da Giuliano de' Medici" e mette "in relazione l'identificazione del ritratto in Lisa Gherardini con l'evoluzione di questo dipinto dal 1502-1503 circa fino alla versione definitiva richiesta da Giuliano de' Medici: ci sono molti e credibili possibili rapporti tra lo stesso Giuliano e Lisa Gherardini Del Giocondo fin dall'adolescenza negli anni '90 del Quattrocento, e poi tra Giuliano de' Medici, quando fu in esilio, e Leonardo da Vinci, che si incontrano a Imola e Venezia, e fino a dopo il 1514, quando quasi certamente termina il capolavoro".