Monica Pieraccini
Cultura e spettacoli

Dal Tamigi a Firenze, la musica di Peter Dulborough in 'Touch'

Fiorentino d'adozione, il professore di inglese del British Institute torna con un nuovo album che racconta le sue origini

Peter Dulborough

Peter Dulborough

Firenze, 11 febbraio 2025 – Peter Dulborough è nato a Reading e sin da piccolo ha mostrato una grande passione per la musica. Cresciuto in una famiglia amante dell’arte e della letteratura, ha sviluppato un forte legame con la tradizione musicale britannica. Ha trascorso gran parte della sua infanzia vicino al fiume Tamigi, circondato dalla natura e dai racconti che avrebbero poi influenzato il suo stile artistico. Oggi vive a Firenze, dove insegna inglese al British Institute of Florence e porta avanti la sua carriera musicale. Dopo il successo di 'The Music of the Stars', ispirato a 'Il Piccolo Principe', Dulborough torna con un nuovo album, 'Touch',uscito il 5 febbraio 2025. Otto tracce che raccontano un percorso personale tra persone e luoghi che hanno segnato la sua vita.

Com'è nato il progetto 'Touch'?

«Dopo aver lavorato a 'The Music of the Stars', sentivo il bisogno di realizzare un album più personale. 'Touch' è un concept album di otto brani che esplorano ricordi, emozioni e figure che hanno avuto un impatto nella mia vita: mio nonno, mia zia, il giardino di famiglia, un artista, un cantautore inglese e una poesia che amo particolarmente. Vendere la casa della mia famiglia nel 2016 è stato un momento difficile e non sono tornato molto in Inghilterra negli ultimi 10 anni».

C'è stata una canzone che ha dato il via a tutto?

«Sì, 'A Golden Thread', un omaggio a Nick Drake. La sua musica cattura perfettamente lo spirito della campagna inglese, che mi manca molto. Ho vissuto lungo il Tamigi e ho passato momenti meravigliosi vicino a un salice piangente, che è diventato anche il simbolo della copertina dell'album».

Qual è il filo conduttore dell'album?

«È un viaggio emotivo che parte dalla perdita, attraversa il dolore e arriva alla speranza. Ogni canzone rappresenta una tappa di questo percorso, offrendo conforto e luce anche nei momenti più difficili».

Ha registrato l'album a Firenze. Com'è stata questa esperienza?

«È stato un viaggio musicale e umano incredibile. Ho collaborato con Mat Grey, che ha curato la produzione presso il Mad Jaguars Studio. Il suo talento e la sua dedizione sono stati fondamentali per dare vita a questo album. Ho avuto anche il piacere di lavorare con musicisti straordinari come Martina Magionami alla chitarra acustica e voce, Eugenio Nardelli alla batteria e alle percussioni e Samuele Cangi alla tromba».

Parliamo della copertina dell'album. Ha un significato particolare?

«Assolutamente sì. È stata realizzata dalla talentuosa Chiara Piravano. Il protagonista è un salice piangente, che rappresenta il legame tra passato e presente. Ogni ramo racchiude elementi delle canzoni, creando un'opera che richiama le copertine concettuali del passato. Mi sono ispirato anche alla copertina di 'Pink Moon' di Nick Drake».

La copertina di Touch
La copertina di Touch

Ci racconta qualcosa sui brani?

«Couplets of the Heart introduce l'ascoltatore con versi sussurrati, preparando il terreno per il viaggio emotivo. John's Colours è dedicata a un artista speciale, capace di comunicare le sue emozioni attraverso colori vibranti. Where the Pole Star lies è un tributo a mia zia Jean, la mia guida, la mia stella polare. Touch celebra la forza di mio nonno, che camminava sulle colline del Wiltshire anche in età avanzata. E poi c'è Leave the Shadows, ispirata alla Lady of Shalott di Tennyson: nella mia versione, la protagonista trova il coraggio di guardare il mondo e spezza l'incantesimo».

Chi sono i suoi punti di riferimento musicali?

«Sono cresciuto con il jazz di Keith Jarrett e Bill Evans, le armonie di Ludovico Einaudi e il songwriting di The Beatles, Elton John, Peter Gabriel e, naturalmente, Nick Drake. Amo la musica che riesce a toccare le corde dell'anima».

Dove possiamo ascoltare 'Touch'?

«L'album è disponibile sulle principali piattaforme di streaming. Attorno alla seconda settimana di maggio lo presenterò, dal vivo, a Firenze, alla St Marks Anglican Church in via Maggio. Spero che chi ascolterà Touch possa trovare un pezzo di sé nelle canzoni e lasciarsi trasportare dalle emozioni».