Firenze, 14 novembre 2024 – Sei giorni di cinema per raccontare il volto dell’India contemporanea tra prime italiane ed europee, pellicole sperimentali e successi che hanno sbancato al botteghino. Torna per la 24° edizione il River to River Florence Indian Film Festival, l’unico festival in Italia interamente dedicato alla cinematografia e alla cultura del Subcontinente Indiano, dal 5 al 10 dicembre a Firenze con la direzione di Selvaggia Velo tra il cinema La Compagnia (Via Cavour 50/R) e altri spazi della città, nell’ambito della 50 Giorni di Cinema. Oltre 20 le opere in programma tra lungometraggi, corti, documentari e progetti speciali. Tra i titoli di punta “Laapataa Ladies”, pellicola selezionata per rappresentare l’India nella corsa agli Oscar che sarà presentata per la prima volta in sala in Italia dalla regista Kiran Rao. Con protagonista la superstar Nitanshi Goel, “Laapataa Ladies” è una satira tagliente che affronta con ironia una delle questioni più scottanti e attuali dell’India di oggi: la cultura patriarcale. Al centro due giovani spose che, a causa dell’abito matrimoniale identico e del velo che copre a entrambe il volto, durante un viaggio in treno si ritrovano scambiate dai rispettivi mariti. La situazione finirà per portare alla luce il lato oscuro dei matrimoni combinati, la persistente tradizione delle nozze forzate e la violenza che spesso dilaga tra le mura domestiche (6/12 ore 20.30). “Per molti versi sono abbastanza estranea al tipo di mondo che rappresento nel film – ha dichiarato all’Hindustan Times Kiran Rao – ma sono circondata da donne che hanno dovuto lottare per ottenere ciò che volevano, che si tratti della mia famiglia, delle donne con cui lavoro, delle persone che ho incontrato anche nell'industria cinematografica”. Da segnalare anche l’omaggio al maestro del cinema hindi Raj Kapoor (1924 - 1988), in avvicinamento al centenario della nascita. Attore, regista e produttore leggendario, Kapoor, noto come il Charlie Chaplin indiano per i suoi iconici ruoli di vagabondo allegro e onesto nonostante le avversità, è considerato uno dei più influenti rappresentanti della settima arte nel Subcontinente. Acclamato da pubblico e critica, nel corso della carriera è stato insignito di 3 National Film Awards, 11 Filmfare Awards e del Dadasaheb Phalke Award, il più alto riconoscimento per il cinema conferito direttamente dal governo indiano. La sua interpretazione nel capolavoro “Awaara”, presentato a Cannes nel 1953, è stata classificata come una delle “Migliori performance di ogni tempo nel cinema mondiale” dalla rivista Time, e proprio “Awaara” (“Il vagabondo”) – la storia di Raj, costretto a vivere in strada e a darsi al crimine a causa dell’allontanamento da casa della madre, accusata di infedeltà dal ricco marito – sarà riportato sul grande schermo durante il festival (8/12 ore 17.00). Non solo: uno spaccato sul mondo del grande artista sarà proposto dal documentario “Raj Kapoor’s Loni Tunes”, nel quale il regista Nadir Ahmed approfondisce la vita di Kapoor e del suo secondo studio a Loni, un sobborgo di Pune, catturando l'essenza della sua eredità attraverso gli occhi del suo team di lavoro (8/12 ore 16.00).
Cultura e spettacoliLa corsa agli Oscar dell’India protagonista al 24/o River to River