MICHELE BRANCALE
Cultura e spettacoli

Le tavole di Roberto Innocenti non mentono e incantano

Bilancio e prospettive per l'opera dell'illustratore dopo la mostra a Firenze

La mostra di Roberto Innocenti (foto di Antonello Serino, Met Ufficio Stampa)

La mostra di Roberto Innocenti (foto di Antonello Serino, Met Ufficio Stampa)

Firenze, 3 settembre 2024 - Una sintesi rara tra raffinatezza e poesia, anche quando la favola richiede sorriso e ironia, o commozione. Povera fata turchina, come non piangere davanti a te che non ci sei? Come non pentirsi per il tuo morire d'amore? Chi non ha visto quelle immagini bellissime disegnate da Roberto Innocenti, davanti alle quali ci siamo commossi senza sapere chi era l'autore che aveva rappresentato uno dei passaggi più delicati dell'immenso Pinocchio? Bisogna fare qualcosa per dare futuro all'opera figurativa di Roberto Innocenti (Bagno a Ripoli, 1940), i cui preziosi disegni, compresi quelli per 'Pinocchio', sono stati esposti in una mostra, allestita e prorogata il più possibile da Mus.e nelle Sale Fabiani di Palazzo Medici Riccardi, dal 22 febbraio al 25 agosto, e visitata da 104 mila persone. Si tratta di trovare un luogo di esposizione permanente conosciuto per nome più all'estero che in patria dove tutti lo hanno amato senza sapere chi è. In Roberto Innocenti (da Bagno a Ripoli al mondo intero) incontriamo un artista vero che ci ha accompagna con discrezione lungo tanti anni, fin dalla nostra infanzia, interpretando il linguaggio della favola, che è vicino a quello della parabola e che parla più della formula, compresa quella immediata del like. E' l'alternativa al paradosso di un linguaggio muto con cui di fatto si parla a se stessi, da soli o in tribù. Con Innocenti la favola diventa immagine e l’immagine favola essa stessa. A volte favole crudeli, con un passato che oggi possiamo interpretare, come quando l'orco era a volte un ricco proprietario senza nessuno e che presentava segni di disabilità. Favole in cui erano di fatto i “normali” a diventare orchi con l'uccisione del cattivo. Un altro tempo, ma un meccanismo che purtroppo rimane, per quanto svelato. L'attualizzazione compiuta da Innocenti di Cappuccetto rosso con i lupi cattivi nel megastore o di Pollicino va in questa direzione.

Quanti bambini diventati grandi ricordano Innocenti, la cura dei dettagli, volti ad esprimere quel bisogno di cura e protezione che diventa uno scudo per difendere gli innocenti. Paola Vassalli ha notato come la favola e le immagini che l'accompagnano sono il luogo in cui il bambino incontra l’adulto (anche quando non è più bambino). Ci salveranno anche i bambini e gli artisti, che pensano per immagini. “Come tutti quelli che vogliono saperne di più, so di saperne poco – ha spiegato Innocenti - Non ero pubblicato in Italia con le mie opere, come 'Rosa bianca' (una bambina nell'orrore dei lager) che all’inizio non l’ha voluta nessuno. Questo mi ha lasciato un po’ di amarezza, ma è anche il libro che mi ha fatto diventare autore”. I ragazzi sanno quando uno mente. Innocenti non dice bugie.