
Roberta Perugini
Firenze, 27 ottobre 2023 – Entri alla Libreria Libraccio in Via de’ Cerretani ed è uno dei primi sorrisi che incontri, Roberta Perugini, al punto accoglienza a fornire informazioni, assistenza a chi cerca l’ultima novità. Sabato 28 ottobre alle 17.30 a Fiesole nella Sala del Basolato, nell’ambito del XXXII Premio Fiesole Narrativa Under 40 (assegnato a Monica Acito con “Uvaspina”, Bompiani), anche Roberta Perugini riceverà un riconoscimento, per la sua attività di promozione di libri e cultura.
Fra i tanti eventi organizzati, ce ne è uno che ricorda in particolare? “Ne ho fatti così tanti, sono in media quasi duecento all’anno, a volte due al giorno, ancora di più in occasione dei festival. Ne posso citare uno di qualche anno fa, il 25 novembre per la giornata contro la violenza sulle donne, perché proprio l’altro giorno riguardavo con una certa tenerezza le fotografie di quell’evento a cui partecipò Sergio Staino”.
Durante la cerimonia verranno consegnati altri Premi speciali, ad Adriano Prosperi, Maestro di studi storici, a Rokia, narratrice di storie, a Marco Ballarè, noto sui social come Marco dixit, per la capacità di coinvolgere i giovani. Se lo aspettava, Roberta, il premio? “Assolutamente no. Quando mi ha chiamato il dottor Franco Cesati – presidente della giuria composta da Caterina Briganti, Francesco Tei, Silvia Gigli, Marcello Mancini, Gloria Manghetti, Fulvio Paloscia e Lorella Romagnoli - pensavo che fosse uno scherzo perché non avrei mai pensato di ricevere io un premio. Invece poi ho sentito questa sua voce seria e ho capito che era vero. Ci ho messo una settimana per rendermene conto, ero molto emozionata e sono felicissima”. Organizzatrice di eventi, Roberta Perugini, ma non solo …
“In effetti nella mia esperienza, iniziata nel 1988 a Siena, poi dieci anni a Roma quindi venti qua a Firenze, ho ricoperto tutti i ruoli all’interno di una libreria. Da un po’ di anni mi sto occupando prevalentemente di organizzare gli eventi, tenere i rapporti con le istituzioni e con il pubblico in prima battuta attraverso anche i social”. Come deve essere un buon libraio? “Ricordo una lezione alla scuola per librai a Venezia. Umberto Eco ci raccontava la libreria di una volta con la porta che cigolava, il campanellino che avvisava l’ingresso del cliente al cospetto di un libraio colto che doveva sapere più di te lettore. Ecco, ancora oggi il libraio deve essere una figura preparata, nonostante le cifre di libri che escono rendano impossibile leggerli tutti. Un libraio deve essere guidato da passione e curiosità”. Che genere si vende maggiormente? “Mi fa piacere che si vende il genere per i ragazzi perché significa che c’è un avvicinamento. Negli anni Novanta si diceva che l’oggetto libro sarebbe sparito invece tanti vengono a comprare i fumetti e anche un tipo di letteratura che noi chiamiamo young adult. Poi ovviamente la narrativa è quella che crea più facilmente il best seller”. Quali libri nello specifico? “Ken Follett si sta muovendo bene e tutto quello che riguarda Israele e Palestina. Giustamente le persone seguono l’attualità e ricorrono al libro per un approfondimento”. In questi anni è cambiato il lettore? “Sì, adesso il libro è un oggetto pop. C’è un libro di Giampaolo Simi, ‘Sarà assente l’autore’, che ha colto perfettamente con ironia il mondo che gravita intorno al libro”. L’aneddoto più buffo nella richiesta sbagliata di un lettore? “Ce ne sono tanti. Il primo, di trent’anni fa, è quando un signore mi chiese ‘Le antiche fonti di silon’. Allora non c’era internet, io cercavo nel catalogo per autore e titolo e soggetto e non lo trovavo. Mi mise molto alla prova. Solo alla fine capii che il libro richiestoera ‘Fontamara’ di Ignazio Silone”. Un consiglio di lettura? “Non l’ho ancora letto perché è uscito oggi ma so già che non mi deluderà avendo molto amato ‘Le otto montagne’”: il nuovo romanzo di Paolo Cognetti, ‘Giù nella valle’”.