
Il libro su Giorgio Nissim presentato in auditorium a 'La Nazione'
Firenze, 21 gennaio 2016 - In prossimità del Giorno della Memoria, La Nazione si fa artefice di un grande e bell’omaggio ad un uomo coraggioso e straordinario, che salvò diverse centinaia di ebrei perseguitati dal nazifascismo dalla fucilazione o dall’internamento nei campi di sterminio. E lo fa dando l’opportunità ai suoi lettori di acquistare, insieme al quotidiano, il libro “Giorgio Nissim, una vita al servizio del bene”, edito da Giuntina e in vendita con La Nazione in tutte le edicole della Toscana.
Il volume è stato presentato nell’auditorium del nostro giornale dal direttore de La Nazione, Pier Francesco De Robertis, dal presidente della Banca di Cambiano, Paolo Regini, Daniel Vogelmann della casa editrice Giuntina e da Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale, alla presenza di Ugo Caffaz e di tanti studenti delle scuole fiorentine che hanno rivolto domande ai relatori. Proprio perché l’esistenza di Nissim è un esempio dedicato alla causa giusta, La Nazione propone di approfondire attraverso questo testo prezioso, la vita di un uomo comune divenuto un eroe grazie alle sue scelte di grande coraggio, che hanno salvato centinaia di persone da morte certa. Una storia che grazie alla penna di Alfredo De Girolamo e all’iniziativa del nostro giornale, rivivrà nelle case dei nostri lettori, che l’autore ha raccontato proprio per salvare dall’oblio e far conoscere il cuore e l’esempio di un uomo straordinario che ha dedicato i migliori anni della propria vita a salvare le vite degli altri. Le vicende accadute in Toscana, intrecciano al servizio del bene, storie di ebrei e non ebrei.
E come racconta De Girolamo, che da anni lavora sulle storie dei Giusti tra le Nazioni, hanno visto unirsi a Nissim tutta una rete di uomini e di istituzioni animate dalla stessa passione, impegno, umanità e coraggio. L’autore, in queste pagine, racconta così anche di tutti coloro che, sempre dalla parte dei perseguitati, collaborarono attivamente alla stessa sfida eroica: il cardinale Boetto e il suo segretario Don Repetto a Genova, il cardinale Elia Dalla Costa, i suoi aiutanti e Gino Bartali a Firenze, i sacerdoti Don Arturo Paoli, Don Sirio Niccolai, Don Guido Staderini, Don Renzo Tambellini a Lucca, e tanti altri.
In questo prezioso volume emerge dunque anche l’immagine di una Toscana protagonista di storie e vite coraggiose e sante, da Lucca a Pisa a Firenze a Livorno, senza dimenticare le campagne, le chiese, le stazioni ferroviarie come quella di Vaiano, nel pratese, da cui prende le mosse l’avvincente storia di Giorgio e della sua famiglia. Nissim era ebreo e da solo, nei momenti più pericolosi, tenne le redini dell’organizzazione di assistenza clandestina toscana Delasem, acronimo di Delegazione per l’Assistenza degli Emigranti Ebrei, nata come emanazione dell’Unione delle Comunità Israelitiche Italiane e che dalla fine del 1939 al 1947 distribuì aiuti per oltre un milione e 200 mila dollari, salvando le vite di almeno 9 mila dei 35 mila ebrei che sopravvissero in Italia alle angherie della persecuzione bellica, aiutandone almeno la metà a espatriare verso paesi neutrali e dunque sicuri.
Dopo la cattura dei dirigenti, ritrovandosi da solo a contrastare le azioni dei nazifascisti contro gli ebrei, e pur di assicurare la salvezza a ottocento persone tra uomini, donne, tantissimi bambini e famiglie intere, Nissim non esitò a mettere a repentaglio la propria stessa vita. Al punto che, come si racconta nel libro, spesso si muoveva sotto falso nome e a volte anche incappucciato pur di mettere al sicuro i perseguitati, e organizzare la rete di assistenza insieme ad alcuni sacerdoti lucchesi. In meno di due anni di attività segreta, Nissim riuscì così a salvare centinaia di vite umane dalla fucilazione o dall’internamento nei campi di sterminio. Come sottolinea l’autore: “Il coraggio di un solo uomo, senza l’aiuto di altre persone buone e uomini di Chiesa, non sarebbe mai bastato a salvare tante vite umane. Doveva fare presto: trovare una casa o un nascondiglio prima che le spiate potesse infrangere i suoi piani. E dunque, se tanti uomini si sono salvati, è anche grazie al buon cuore, alla gentilezza, all’ospitalità e al coraggio di tanti cittadini toscani che hanno aperto le porte delle proprie case a chi aveva disperato bisogno di un rifugio. Quello di Giorgio Nissim è stato un esempio di esistenza dedicata alla causa giusta. E se ho scelto di approfondire questa figura di uomo impavido e generoso, è per far conoscere a tutti il cuore di un uomo che non deve essere dimenticato”.