Firenze, 19 gennaio 2023 - Una lettera aperta al ministro della cultura Gennaro Sangiuliano (che il 21 gennaio sarà a Firenze) e al sindaco Dario Nardella a proposito “dell'ipotesi ministeriale di un 'muro verde' in sostituzione della loggia di Isozaki”, idea “poco contestualizzata e di difficile manutenzione, come già sperimentato a Firenze nel recupero del complesso delle Murate”. A firmare il documento Ance Firenze, Ordine e Fondazione Architetti Firenze e Fondazione Michelucci. Nella lettera si ricorda che “il progetto Isozaki risultò nel 1999 vincitore del concorso internazionale. Una scelta che ha rappresentato la volontà ed il diritto di una città e la sua comunità di esprimere la sua contemporaneità in rapporto alla sua storia, sempre operante, nel rinnovare la propria identità Oggi realizzare tale progetto, donando a Firenze una opera d’arte contemporanea, diventa una questione di principio oltre che culturale, e per farlo è necessario dimostrare coerenza nelle scelte per lo sviluppo urbanistico di Firenze, aprendo le porte all’architettura contemporanea progettata in questo caso dall’architetto Arata Isozaki. Si tratta di realizzare un elemento funzionale, destinato a dare anche un senso estetico e contemporaneo alla piazza del Grano, caratterizzando questo importante spazio, in cui transitano ogni anno migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo, chiudendo finalmente quel cantiere, aperto oramai da un tempo infinito, con le gru che ancora spiccano a lato del complesso museale fra i più famosi al mondo. Oggi è necessario che ci si assuma in maniera definitiva la responsabilità di portare a termine un progetto che attende da troppi anni”. Secondo Ance Firenze, Ordine e Fondazione Architetti Firenze e Fondazione Michelucci il 'muro verde' non è “una valida alternativa per Firenze e per il patrimonio architettonico nazionale, nonostante accarezzi l’anima green di tutti noi. Confidiamo dunque signor ministro e signor sindaco che oggi voi, quali custodi e tutori dei beni di questo nostro magnifico Paese, possiate andare oltre le polemiche e dopo un quarto di secolo realizzare l’opera senza più 'se' e senza più 'ma'. Ne va anche della credibilità, a livello internazionale, dello strumento della procedura concorsuale. I sottoscrittori del presente appello si mettono a disposizione per organizzare un convegno sul tema 'Architettura contemporanea e città storiche' e promuovere una serie di attività culturali per valorizzare il dialogo ed il confronto su un tema così complesso e delicato.
Niccolò Gramigni