GIULIO ARONICA
Cultura e spettacoli

Massimo Listri: la poesia dello spazio alla Manifattura Tabacchi

Il fotografo fiorentino presenta dal 28 settembre al 14 novembre una mostra con diciannove opere di grande formato ritraenti palazzi e ville, musei e biblioteche.

Palazzo Reale di Napoli, di Massimo Listri

Palazzo Reale di Napoli, di Massimo Listri

Firenze, 27 settembre 2024 – Spazi d'artista. Luoghi visitati dall'Io tradotti in immagini dell'Essere, avvolte da un'aura metafisica di magia unica e silenzio sacrale: non fotografie, ma opere d'arte, dove il movimento immobile verso di noi di palazzi e ville maestose, musei e biblioteche brulicanti di Storia è un gioco prospettico straniante dal sapore rinascimentale, che interagisce con le forme razionaliste, minimali e imponenti dell'ex-fabbrica di sigari della Manifattura Tabacchi.

La mostra del fiorentino Massimo Listri - in programma nell'edificio B11 della Factory dal 28 settembre al 14 novembre - è un gioiello di rigenerazione visiva incastonato nell'area simbolo della riqualificazione urbana della città: l'esposizione, realizzata in collaborazione con la casa editrice Gruppo Editoriale, presenta diciannove opere dall'ampio formato - la più imponente di quasi tre metri - che reinterpretano attraverso il suo sguardo poetico e assoluto, elegante e luminoso due interni di Manifattura Tabacchi - immortalati nel 2019 prima della ristrutturazione in occasione della pubblicazione del cinquantesimo numero del magazine "Firenze made in Tuscany" - accanto ad altri monumenti iconici come la Reggia di Versailles, la Reggia di Caserta, la Biblioteca Apostolica Vaticana, The State Hermitage Museum di San Pietroburgo e il Palazzo Reale di Napoli

"E' una mostra bellissima che mi auguro tutti i fiorentini possano venire a visitare - sottolinea l'assessore alla cultura Giovanni Bettarini - La potenza di queste opere è quella di reinventare attraverso luce, colore e prospettiva luoghi che spesso abbiamo già visto, ed è significativo che venga fatta alla Manifattura Tabacchi, dove la riqualificazione urbana incrocia la rigenerazione visiva". Classicismo e modernità, vuoti e pieni, immagine e movimento: le muse inquietanti di Massimo Listri.