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"Affogo" di Dino Lopardo
Firenze, 17 febbraio 2025 - Organizzare risposte di senso. Per definire un'idea di comunità a partire dall'accettazione della fragilità, la caduta, il fallimento. E' il senso della dodicesima edizione del "Materia Prima Festival", la rassegna curata da Murmuris che presenta oltre un mese di spettacoli al Teatro Cantiere Florida e in altri spazi della città. Il percorso, in programma dal 1 marzo al 4 aprile, presenta le produzioni più innovative del panorama performativo e teatrale contemporaneo, tra prime assolute, creazioni site specific e progetti speciali, in collaborazione con Regione Toscana, Comune di Firenze e Fondazione Cassa di Risparmio.
Un calendario ricco di eventi, che si apre con il ritratto al vetriolo sul mondo del lavoro dipinto da Francesco Alberici nel testo vincitore del Premio Ubu 2024 "Bidibodibiboo"; e prosegue col debutto della prima regia in solo del fondatore del collettivo "Sotterraneo" - tre volte premio Ubu - Daniele Cirri, che adatta in prima assoluta il racconto di Raymond Carver "Di cosa parliamo quando parliamo d'amore": un omaggio alla tensione drammaturgica dell'autore sin dall'ambientazione, con gli interpreti che si muoveranno all'interno di abitazioni private e il pubblico libero di spostarsi intorno a loro.
Tra gli altri appuntamenti, lo spettacolo "Affogo" scritto da Dino Lopardo affronta il tema del bullismo, mentre "Nikita" è un intenso spaccato di umanità portato in scena da Francesca Sarteanesi, una delle voci più rappresentative della sua generazione; ma il festival dà spazio anche ad artisti emergenti come Federico Mattioli e Stefano Donzelli, regista e attore protagonista di "Il Macello", pièce sulla nascita e il tramonto del capitalismo industriale italiano che debutta presso Goldoni Spazio Eventi dopo aver conquistato la menzione speciale della Borsa Teatrale Anna Pancirolli 2024 e della Giuria Giovani Teatri Riflessi 9.
Numerosi anche i lavori rivolti alle famiglie e ai bambini: "Sbucci all'Isolotto" è una mappa dell'infanzia di oggi ideata dalla compagnia Gli Omini e frutto di un laboratorio con gli alunni delle scuole primarie del quartiere, che hanno dato libero sfogo alle proprie paure, fragilità e fantasie; come è pensato per giovani spettatori anche la trasposizione di "Arlecchino", scritto per Zaches Teatro da Luana Gramegna e Francesco Givone, che portano sul palcoscenico un personaggio ormai vecchio, stanco e disilluso. E poi la collaborazione con l'Istituto Francese d'Italia, promotore della "Lista Goncourt, la scelta dell'Italia", il premio letterario assegnato da un gruppo di studenti delle scuole superiori italiane e francesi, che selezioneranno l'opera preferita tra quelle individuate dalla prestigiosa Accademia.
La rassegna si conclude alla Casa Circondariale di Sollicciano, dove la compagnia formata dai detenuti del carcere sarà protagonista dello spettacolo itinerante "Il Giardino degli Incontri", prodotto da Krill Teatro e diretto da Elisa Taddei, che si ispira al nome dell'ultimo progetto dell'architetto Giovanni Michelucci destinato ai colloqui tra i detenuti e i loro familiari.