REDAZIONE FIRENZE

Spadolini, la grande mostra di Firenze. Il ministro Piantedosi: “Con lui la cultura divenne identità nazionale”

Il ministro dell’Interno all’inaugurazione dell’esposizione. A illustrare la mostra è stato il professor Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Spadolini

Firenze, 5 dicembre 2024 – "Sono molto contento di essere stato chiamato con mio grande onore a questa celebrazione perché per me Giovanni Spadolini rappresenta un momento importante della storia della nostra cultura, con i tratti fondamentali del suo pensiero: immaginare una cultura che fosse partecipe della creazione di un'identità nazionale, quindi una cultura che dovesse essere divulgata e trasmessa anche ai centri popolari e quindi non solo riservata ai cenacoli più ristretti".

Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, parlando con i giornalisti a Firenze in occasione dell'inaugurazione della mostra storico documentaria "L'Italia di Giovanni Spadolini. Gli anni dello storico e del giornalista (1948-1972)", allestita alla Biblioteca della Fondazione Spadolini Nuova Antologia. Madrina della mostra la dottoressa Sara Riffeser Monti, membro del Cda di Monrif.

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Giovanni Spadolini: a lui è dedicata la mostra "L'Italia di Giovanni Spadolini. Gli anni dello storico e del giornalista"

“L'italianità attraverso la cultura è proprio la sintesi anche di quello che è stato il pensiero di Giovanni Spadolini”, ha poi detto il ministro Piantedosi. 

«Sono onorata di essere stata invitata come madrina all’inaugurazione di questa mostra - ha detto Sara Riffeser Monti -. Un evento che mi ha consentito di avere maggior consapevolezza di un certo periodo storico e di approfondire una parte della storia imprenditoriale della mia famiglia, come ripercorrere il rapporto fra il mio bisnonno Attilio Monti e Spadolini. Ma è anche un’esposizione-manifesto del giornalismo: sono cambiati i mezzi e gli strumenti. Ma il ruolo del giornalista rimane centrale. E quindi, ponendo l’attenzione su Spadolini, si ribadisce l’importanza dell’informazione e dei media».

A illustrare la mostra al ministro dell'Interno è stato il professor Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Spadolini. "L'esposizione - ha spiegato lo storico - riguarda il periodo del giornalismo e dell'insegnamento della storia all'Università, cioè dal 1948 al 1972. Sono i grandi anni della direzione del 'Resto del Carlino' e poi del ''Corriere della Sera', con i quali Spadolini ha compiuto le grandi battaglie per la libertà di stampa e per la democrazia".

Gli anni raccontati dalla mostra sono quelli dell’insegnamento di Storia contemporanea alla facoltà fiorentina di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” e delle grandi opere storiche quali “L’opposizione cattolica” e “Giolitti e i cattolici” e – sul versante dell’opposizione laica – “I repubblicani dopo l’unità” e “I radicali dell’Ottocento”.

Sono anche gli anni dell’ascesa nel giornalismo, dalla collaborazione al “Mondo” di Mario Pannunzio e quella ad “Epoca” di Alberto Mondadori, dalla direzione del “Resto del Carlino” a quella del “Corriere della Sera” e del periodico culturale “Nuova Antologia”.

Pagine di giornali con notizie eclatanti – come il primo sbarco dell’uomo sulla Luna – editoriali, lettere e telegrammi, illuminanti documentazioni inedite. La mostra è ad ingresso libero, da lunedì a giovedì negli orari di apertura della biblioteca, e rimarrà a disposizione del pubblico fino a fine giugno 2025.