
Matteo Nativo, cantautore e chitarrista fiorentino, è pronto per pubblicare il suo album d’esordio dal titolo ‘Orione’
Firenze, 29 marzo 2025 – Matteo Nativo, cantautore e chitarrista fiorentino, è pronto per pubblicare il suo album d’esordio dal titolo ‘Orione’. Il disco uscirà l’11 aprile, giorno in cui l’artista lo presenterà al pubblico con un live al Teatro Instabile di via della Funga 27 a Firenze Sud. “Un sogno diventato realtà. La musica fa parte della mia vita da sempre. E la chitarra è la mia compagnia di viaggio da anni. Adesso, finalmente, è arrivato il primo disco” dice l’artista spiegando che le nove tracce sono il racconto della sua vita, un concentrato di folk, blues e quel rock americano intriso di tradizione e sentimenti. “L’idea del disco nasce nel dicembre del 2023, partendo da due canzoni scritte di getto subito dopo il dramma della separazione. Ho sentito una forte necessità di raccontare il mio vissuto, la mia storia per mettere un punto e ripartire” dice Nativo spiegando che ‘Orione’ è in pubblicazione per la RadiciMusic Records di Arezzo.
Oltre agli inediti, il disco contiene anche due omaggi a Tom Waits con i brani ‘Clap Hands’ tradotto in italiano da lui e ‘Jockey Full Of Bourbon’ per la traduzione della cantautrice toscana Silvia Conti. "Un album per ripartire, voltare pagina ma al tempo stesso anche condividere la mia esperienza negli Stati Uniti, tra atmosfere folk e blues e la tradizione di chitarra acustica Fingerstyle” aggiunge l’artista classe 1972.
“Fin da bambino la musica ha avuto un effetto potentissimo su di me. In casa mio babbo cantava Frank Sinatra, mio fratello ascoltava dischi per ore e io origliavo da lontano. Poi ho iniziato a cantare in giardino e a mimare i gesti del direttore d’orchestra che vedevo in tv” ricorda Nativo che intorno ai dieci anni ha avuto la sua prima chitarra. E se all’inizio l’accordava per suonare le canzoni di Gino Paoli o Adriano Celentano col tempo è passato alla chitarra elettrica, passione che l’ha portato prima a Boston dove ha suonato in una band di studenti e poi a New York. “Nella grande Mela ho vissuto in un piccolo monolocale a Brooklyn South lavorando come cameriere a Manhattan. E nel tempo libero ho continuato lo studio del fingerstyle scoprendo anche il genio compositivo del grande Leo Kottke. La sera spesso mi esibivo in piccoli caffè e club con la mia chitarra acustica 12 corde” ricorda ancora il fiorentino che nel giugno 2000 ha fatto ritorno in Italia, diplomandosi con il massimo dei voti in chitarra Fingerpicking alla scuola di musica Lizard di Fiesole.