NICCOLO' GRAMIGNI
Cultura e spettacoli

Pala d'altare del '300 torna in chiesa a Firenze dopo 58 anni

Madonna della neve restaurata e ricollocata in Santi Apostoli

La chiesa dove è stata ricollocata la Madonna della neve

La chiesa dove è stata ricollocata la Madonna della neve

Firenze, 19 giugno 2024 - È tornata a casa dopo 58 anni, nella chiesa dei Santi Apostoli e Biagio a Firenze, la pala d'altare raffigurante la Madonna della neve di Jacopo di Cione, ricollocata al termine di un restauro iniziato nell'era Covid e concluso lo scorso maggio, grazie al sostegno di Friends of Florence. "È un progetto che abbiamo accolto con molto favore - commenta Daniela Parenti della soprintendenza delle Belle arti - perché permette di riportare nel contesto originario un'immagine molto amata". L'opera, fatta realizzare da Stoldo Altoviti nell'ultimo quarto del XIV secolo, raffigura la Madonna con ai lati quattro storie che raccontano il miracolo della fondazione di Santa Maria maggiore a Roma. Rovinata da fattori atmosferici nel corso dei secoli, fu ulteriormente danneggiata dall'alluvione del novembre 1966. Trasferita nei laboratori dell'Opificio alla Fortezza da Basso e parzialmente restaurata, è rimasta lì fino a tre anni fa. "Siamo soddisfatti di aver sostenuto questo importante intervento - le parole di Simonetta Brandolini d'Adda, presidente di Friends of Florence - che ha consentito non soltanto di recuperare l'opera, ma di riassemblarla con quel rigore scientifico necessario alla leggibilità nel suo complesso". Proprio questa operazione è risultata essere la più difficile, dice Lisa Venerosi Pesciolini che ha eseguito l'intervento: "Il punto più critico è stata la ricomposizione dei tre pannelli in pala unitaria. L'obiettivo del nostro progetto era restituirla alla chiesa di Ss.Apostoli dove mancava da 58 anni ricordando la sua foggia originaria. È stato fatto grazie a un intervento di recupero di frammenti di pittura originale". La pulitura e la smacchiatura della fattura della pittura, viene spiegato in una nota, insieme alla levigatura delle varie aree stuccate hanno portato alla luce importanti frammenti di colore originale che hanno permesso di ricongiungere pittoricamente campiture interrotte dalle lacune e di ricostruire il disegno di alcune delle architetture, restituendo così leggibilità alle scene narrative.