Firenze, 4 febbraio 2025 – Il prossimo 15 febbraio alle 17, la Sala Storica della Biblioteca delle Oblate ospiterà una conferenza della professoressa Anita Norcini Tosi dedicata alla genesi della villa Medicea di Poggio a Caiano, capolavoro di Giuliano da Sangallo realizzato su impulso di Lorenzo il Magnifico. Secondo quanto anticipato dalla studiosa, il nome “Ambra” attribuito alla villa è un omaggio al poema di ispirazione bucolica scritto dallo stesso Lorenzo, che ne collocava l’ambientazione tra la pianura attraversata dall’Ombrone e la catena collinare del Montalbano, proprio sul poggio dove venne costruita la prima villa-tempio del Rinascimento. La vicenda del progetto si intreccia con il viaggio dell’umanista-archeologo Ciriaco d’Ancona, il quale durante il Concilio di Firenze del 1439, portò in città i disegni del Partenone di Atene, all’epoca in fase di rovina. “È probabile che quei documenti abbiano offerto a Lorenzo de’ Medici e a Giuliano da Sangallo spunti decisivi per ideare una dimora in grado di unire architettura e conoscenza umanistica – spiega Norcini Tosi -. La scelta del poggio fu motivata non solo dalla collocazione paesaggistica, ma anche dall’intento di creare un luogo dove i sapienti dell’epoca potessero confrontarsi sulle più diverse discipline, sotto l’egida di Venere, simbolo della Sapienza nella tradizione classica. Il prospetto della villa è un omaggio alla classicità – continua la Professoressa -, con un portico colonnato sormontato da un timpano e un fregio che anticipa i valori e i concetti celati all’interno. Il vasto salone, cuore pulsante dell’edificio, presenta una volta a botte e cassettoni corredata di colonne laterali che ricordano l’organizzazione delle antiche celle templari. Una “Accademia” in grado di accogliere dibattiti sui temi più disparati dove, secondo i progetti originari, filosofi e altri sapienti avrebbero trovato uno spazio di confronto, mentre la terrazza circostante il piano nobile avrebbe garantito una perfetta visuale per le osservazioni astronomiche e astrologiche.” La realizzazione, come sottolinea la professoressa Norcini, fu resa possibile grazie agli studi e ai sopralluoghi di Giuliano da Sangallo a Roma nel 1465, quando poté visionare da vicino i monumenti dell’Urbe. Tra le sue fonti di ispirazione figurava il tempio di Roma e Venere, situato presso il Colosseo: un complesso colonnato di grande ampiezza, con arcate rivolte verso l’anfiteatro e ambienti sopraelevati, che ospitava due celle gemelle coperte da volte a botte decorate da cassettoni e dotate di colonne laterali; un impianto strutturale che Sangallo avrebbe ripreso per dare vita alla raffinata villa-tempio di Poggio a Caiano. La conferenza della professoressa Norcini Tosi sarà dunque l’occasione per approfondire un capitolo cruciale del Rinascimento fiorentino, svelando le motivazioni e le radici classiche dietro uno dei progetti più ambiziosi di Lorenzo il Magnifico e del suo architetto di fiducia. L’appuntamento, fissato per il 15 febbraio nella Sala Storica delle Oblate, offrirà dunque uno sguardo privilegiato sugli intrecci tra arte, letteratura e architettura che caratterizzarono la Firenze del XV secolo. Caterina Ceccuti
Cultura e spettacoliPoggio a Caiano: l’eredità del Partenone in Toscana