Firenze, 21 novembre 2024 – “Questioni di condominio”, quando i pianerottoli si trasformano in spazi performativi in cui il pubblico sperimenta una fruizione inedita dello spettacolo dal vivo. Dopo il successo dell’edizione 2023, il progetto Komorebi torna nel quartiere Le piagge di Firenze e sceglie il condominio in Via della Sala 7 - nel complesso Le Navi – per presentare “Questioni di condominio parte 2, pianerottoli oltre il transito”, una produzione Stazione Utopia in collaborazione con Nuovo Balletto di Toscana, Opus Ballet e The Gate. Il programma prevede sette brevi performance di danza firmate da coreografi e artisti di fama internazionale, come Giuseppe Spota e Davide di Giovanni, a cui si affiancano talenti della scena italiana. I pianerottoli dell’edificio si trasformano in spazi performativi e gli abitanti e il pubblico in generale sono invitati a sperimentare una forma inedita e intima di spettacolo dal vivo. Diamo un’occhiata alle performance. Rita Carrara va in scena con “Dummy”, ideata in collaborazione con Veronica Galdo. L’assolo è una ricerca sulla condizione fisica dell’insicurezza, della paura, della vergogna e della fragilità di quel personaggio/muro, illusorio e fittizio, creato per nascondersi e contrastare il prossimo visto come minaccia. Giuseppe Spota, artista italiano di stanza a Gelsenkirchen (al suo attivo svariati premi, notevoli collaborazioni e dal 2013 coreografo di spicco internazionale) è il coreografo di “Penelope”. In scena, su musiche di Christof Littman da Odysseus, Sofia Bonetti incarna la mitologica regina di Itaca raccontata da Omero. “Ognuno di noi tesse una trama di vite - spiega Spota -, incrociandole con cura sul telaio del tempo e cercando di evitare i “nodi” degli sbagli. Inevitabilmente essi ci portano a ricominciare da capo, eliminando ciò che ci sembra imperfetto. Non è forse quella imperfezione a rendere il telaio più completo, continuando a tessere l’attesa per coloro che attendiamo con urgenza?” “Who am I?”, firmato da Isabella Giustina, guarda alle donne guerriere dei poemi cavallereschi del Quattrocento. Donne seguaci di Diana cui era impedito di esprimere la propria femminilità, obbligate a nascondere le forme del proprio corpo e a combattere coperte da armature. Sul palco Beatrice Ciattini e Niccolò Poggini. “Elaysia” è un lavoro in cui Aurelie Mounier si cimenta nella creazione di un solo per Cristina Roggerini ambientato su Elaysia, un pianeta sconosciuto agli umani. La danzatrice viene catapultata su questo nuovo mondo e vi si muove con timore e meraviglia, sfidando l’ambiente arido e desolato. Una ricognizione che si trasforma in un viaggio interiore. “Fool that I am” porta la firma di Davide di Giovanni, talento in evidenza (danzatore e coreografo che vanta collaborazioni con importanti formazioni tra cui Staatstheater am Gärtnerplatz di Monaco di Baviera e la Sidney Dance Company). È dalla canzone “Black Is the Color of My True Love’sHair”, nella magnifica versione di Nina Simone, che prende le mosse il solo danzato da Matilde di Ciolo. La ragazza di cui canta Nina Simone non teme la guida della speranza che conduce ad un tempo nuovo, promessa di unione di corpi ed anime. È un vento che non frena, ma spinge in avanti, muove il corpo e l’anima, in una danza che vince ogni ferocia della vita. Lunatica è una composizione coreografica di Roberto doveri con sviluppo onirico in cui le due danzatrici Veronica Galdo e Matilde Di Ciolo rappresentano ciascuna due spicchi di personalità, due facce della luna. Il movimento delle performer cattura idealmente l’enigma delle stelle, quasi a rubarne i segreti per poi custodirli nel proprio spicchio e farne così una personale poesia. Spettacolo vincitore di “Produktionspreis Theater Pforzheim” e “Scapino Produktionspreis” per la competizione “34 International choreographic competition Hannover 2020”. “In Trappola” è l’assolo di e con Allison Ferraro. Ingresso libero - prenotazioni su www.stazioneutopia.com
Cultura e spettacoliQuestioni di condominio parte 2: pianerottoli oltre il transito