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C’è una stanza segreta a Firenze: Michelangelo tra segreto e meraviglia, via alle visite

Si apre uno scrigno prezioso: un ambiente unico nel suo genere, che ha alle pareti disegni attribuiti al Maestro

C’è una stanza segreta a Firenze: Michelangelo tra segreto e meraviglia, via alle visite

Firenze, 31 ottobre 2023 – Un luogo incredibile che tutti adesso potranno visitare. Uno scrigno prezioso in più tra i tanti tesori di Firenze.

Dopo quasi 50 anni dal suo ritrovamento (era il 1975), dal prossimo 15 novembre la stanza segreta di Michelangelo, piccolo ambiente contenente una serie di disegni attribuiti al Buonarroti, a cui si accede dalla Sagrestia Nuova, all'interno del Museo delle Cappelle Medicee, sarà accessibile al pubblico.

La storia della stanza segreta

L'annuncio è stato dato il 26 settembre scorso dal direttore Generale Musei Massimo Osanna durante la conferenza stampa di presentazione della Nuova uscita del Museo delle Cappelle Medicee, parte integrante del gruppo statale dei Musei del Bargello diretto da Paola D'Agostino.

La stanza segreta di Michelangelo (New Press Photo)
La stanza segreta di Michelangelo (New Press Photo)

L'imminente e attesa apertura al pubblico della Stanza segreta, mai stata accessibile al pubblico in maniera regolamentata prima d'oggi, è resa possibile anche grazie al monitoraggio che verrà condotto nei prossimi mesi, d'intesa con l'Opificio delle Pietre Dure ed entrerà in vigore a partire dal 15 novembre per gruppi contingentati di massimo 4 persone alla volta, in modo da proteggere i disegni e mantenere adeguate condizioni conservative, indispensabili a salvaguardare i preziosi manufatti.

Il numero limitato di presenze per fasce orarie è dovuto alla necessità di intervallare il periodo di esposizione alla luce a led a periodi prolungati di buio.

Nel 2018 grazie alla collaborazione del Ministero della Cultura con Lottomatica, il maestro Mario Nanni, coadiuvato dall'architetto Maria Cristina Valenti, in quegli anni in forze ai Musei del Bargello, ha curato la nuova illuminazione a led anche della Stanza segreta.

"La conclusione dei lavori della Nuova Uscita e l'adeguamento del Museo delle Cappelle Medicee alle norme di sicurezza, consentiranno di aprire la stanza segreta di Michelangelo - ha spiegato Massimo Osanna - luogo di fascino straordinario, ma delicatissimo per l'ubicazione dello stretto ambiente nel percorso museale e per la tutela dei disegni a carboncino presenti sulle pareti".

"E' stato un lungo costante e paziente lavoro che ha coinvolto diverse professionalità e desidero ringraziare tutto il personale dei Musei del Bargello che ha lavorato con me in questi anni per quest'obiettivo - ha dichiarato Paola D'Agostino, direttore dei Musei del Bargello. Tra loro devo un ringraziamento particolare a Francesca de Luca, storica dell'arte e responsabile delle Cappelle Medicee e di Casa Martelli e a Benedetta Cantini, funzionario restauratore ai Musei del Bargello per l'attenta cura che hanno di questo ambiente straordinario. La mia profonda gratitudine va, ai colleghi dell'Opificio delle Pietre Dure che condividono con competenza e passione tanti progetti di restauro, diagnostica, monitoraggio e ricerca su alcuni capolavori dei Musei del Bargello".

"Questo ambiente così piccolo è un vero unicum per il suo eccezionale potenziale evocativo. Le sue pareti sembrano contenere a stento numerosi schizzi di figura, in buona parte di formato monumentale, tracciati da segni che attestano una grande chiarezza progettuale - ha commentato Francesca de Luca, curatrice del Museo delle Cappelle Medicee -. A questi si accompagnano studi, variamente accurati o sommari, di dettagli anatomici, di volti, di pose inconsuete. Non in tutti i disegni è avvertibile la stessa sostenuta tensione qualitativa della grafica di Michelangelo, che secondo la ricostruzione di Paolo dal Poggetto, scopritore di questa stanza nel 1975, qui si sarebbe potuto esercitare nel 1530 durante la sua latitanza per salvarsi dall'ira di papa Clemente VII Medici dovuta alla sua attività di responsabile delle fortificazioni presso il governo repubblicano, che aveva espulso la famiglia nel 1527. Tuttavia questo luogo permette ai visitatori di oggi l'esperienza unica di poter entrare in contatto diretto non solo con il processo creativo del maestro, ma anche con la percezione della formazione del suo mito di divino artista, preso a modello dai colleghi contemporanei e dai giovani iscritti all'Accademia delle arti del Disegno, di cuiMichelangelo fu nominato ‘Padre e Maestro’, che nel 1563 stabili' la sua sede in Sagrestia"