GIULIO ARONICA
Cultura e spettacoli

Suspiria, il capolavoro di Dario Argento in 4k al Cinema La Compagnia

Il film, distribuito da Cat People e Videa e restaurato dalla Synapse Films sotto la supervisione del direttore della fotografia Luciano Tovoli, torna in sala da domenica 11 al 18 febbraio

Suspiria di Dario Argento

Firenze, 6 febbraio 2024 - Fiaba nera, thriller orrorifico o sinfonia onirica? Quando Dario Argento decise di adattare con la compagna Daria Nicolodi il romanzo "Suspiria De Profundis" di Thomas de Quincey, gran parte del pubblico e della critica si aspettava che proseguisse sulla linea del poliziesco già sperimentata con successo nei precedenti "L'uccello dalle piume di cristallo", "Il gatto a nove code" e "Profondo rosso": così, quando "Suspiria"  venne rilasciato in sala il 1 febbraio 1977, nel nostro paese il film incassò relativamente meno - 1 miliardo e 430 milioni di vecchie lire - rispetto agli altri, ottenendo maggiori riscontri in Francia, Stati Uniti e Giappone, dove venne proiettato in uno stadio davanti a trentamila spettatori utilizzando un enorme impianto audio realizzato dalla Sony. 

Oggi che il cult del maestro italiano del brivido torna per una settimana - da domenica 11 al 18 febbraio -  al Cinema La Compagnia, distribuito da Cat People e Videa e restaurato in 4k dalla Synapse Films sotto la supervisione del direttore della fotografia Luciano Tovoli, è opinione diffusa che si tratti della sua opera più visionaria e ipnotica, radicale e conturbante: primo capitolo della celebre "Trilogia delle tre madri" comprendente anche "Inferno" e "La terza madre", "Suspiria" venne girato tra la Konigsplatz Platz di Monaco di Baviera, la Foresta Nera e la Haus zum Walfisch di Friburgo in Brisgovia, il palazzo cinquecentesco un tempo abitato da Erasmo da Rotterdam dove la protagonista - la giovane studentessa americana Susy Benner interpretata da Jessica Harper - si reca in una notte di tempesta per iscriversi alla prestigiosa Accademia di Danza. 

Dal suo arrivo nella scuola, inizierà un incubo a colori di macabri avvenimenti e agghiaccianti segreti, musicato dai ritmi infernali e martellanti dei Goblin, e fotografato da Tovoli attraverso l'uso di lenti anamorfiche e luci ad arco coperte da stoffe variopinte per avvicinarsi il più possibile agli attori e ottenere l' "effetto vernice" sui loro volti. Le scenografie gotiche e fantastiche di Giuseppe Bassan sfruttavano l'impiego della Kodak da 30-40 ASA a bassissima sensibilità, che aumentava nettamente la profondità di campo delle immagini e le tonalità dei cromatismi - dal rosso scarlatto al blu profondo, dal verde smeraldo al giallo ocra - imitando i forti contrasti visivi già portati al cinema dall'Espressionismo tedesco negli anni Trenta. 

La rassegna dedicata al film sarà inaugurata domenica prossima dall'incontro a cura di Visioni Notturne Horror Film Festival intitolato "La nascita della paura - Il cinema degli anni Settanta di Dario Argento", che racconterà il passaggio di Argento dal giallo all'horror approfondendo la sua capacità di tenersi in equilibrio tra il realismo estremo del gore e della violenza e il manierismo barocco e onirico delle sue architetture visive.