GIULIO ARONICA
Cultura e spettacoli

Toscana delle donne, l’omaggio a Clara Calamai

Martedì 11 e lunedì 17 marzo doppio appuntamento al foyer del Cinema La Compagnia e alla Mediateca Toscana per celebrare la grande diva pratese

Ossessione di Luchino Visconti, con Clara Calamai

Ossessione di Luchino Visconti, con Clara Calamai

Firenze, 8 marzo 2025 - Clara Mais. Era questo lo pseudonimo con cui si presentò per la prima volta nel 1938 al grande pubblico nel ruolo della Contessa de Lassere, tra i protagonisti del dramma storico-epico "Pietro Micca" che segnò il debutto alla regia di Aldo Vergano. Poi diciotto fotogrammi e settantacinque centesimi di secondo di seno nudo nel celebre "La cena delle beffe" (1942) di Alessandro Blasetti le costarono la censura ecclesiastica e il divieto alla visione per i minori di sedici anni. 

Da allora, la pratese Clara Calamai divenne una delle dive italiane più note e amate al pari di Alida Valli, Valentina Cortese, Anna Magnani e la sua rivale Doris Duranti; fuggita da Prato per una relazione giudicata scandalosa all'epoca con un rampollo dell'alta società, tentò anche il suicidio prima di arrivare a Roma, dove tra commedie edulcorate da telefoni bianchi e film in costume, conquistò la definitiva consacrazione nei panni di Giovanna Bragana, moglie fedifraga che seduce il vagabondo Gino Costa (Massimo Girotti) nel torbido noir di provincia "Ossessione", diretto nel 1943 da Luchino Visconti ed ispirato liberamente ad "Il postino suona sempre due volte"; e poi in quelli della contadina Velca ne "L'adultera" (1946) di Duilio Coletti, per cui si aggiudicò il Nastro d'Argento come miglior attrice protagonista nella prima edizione del premio. 

Fu il matrimonio con l'aviatore, regista e tennista Leonardo Bonzi - poi annullato nel 1959 - ad allontanarla quasi definitivamente dalle scene. In occasione della Giornata Internazionale dedicata al gentil sesso, il programma della Toscana delle donne rende omaggio al suo straordinario talento con un doppio appuntamento: inaugura martedì 11 (ore 18) nel foyer del Cinema La Compagnia la mostra fotografica curata da Fondazione Sistema Toscana e dal giornalista Federico Berti "Clara Calamai, lo scandalo di essere attrice"; dopo il taglio del nastro alla presenza del capo di gabinetto Cristina Manetti, verrà proiettata l'ultima interpretazione dell'attrice, la folle madre di "Profondo Rosso" (1975), il capolavoro - qui presentato in versione restaurata - di Dario Argento. 

Lunedì 17 (ore 16) il percorso prosegue con un incontro ad ingresso libero alla Mediateca Toscana, dove interverranno il critico Stefano Socci e i giornalisti Federico Berti ed Elisabetta Vagaggini per ripercorrere le principali tappe della carriera dell'artista; a latere del convegno, verrà proiettato il cult di Luchino Visconti "Ossessione", considerato uno dei capolavori seminali del Neorealismo italiano.