
Eike Schmidt
Firenze, 4 febbraio 2021 - "Almeno 60, ma anche 100 sedi" per gli 'Uffizi diffusi'. Il progetto cresce, con l'obiettivo si abbraccaire sempre di più il territorio. La partenza ufficiale del grande programma di diffusione dell'arte nei Comuni della Toscana e non solo, è prevista entro tre mesi. Sul cantiere avviato dal celebre museo fiorentino ci sono già novità, che il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt ha annunciato durante un'audizione in Commissione cultura del Consiglio regionale: "Per gli Uffizi diffusi dovrebbero esserci almeno 60 sedi ma io ne vorrei anche 100 - ha detto il direttore ai consiglieri -, naturalmente non si potrà fare tutto in un anno, ci vorrà più tempo".
Schmidt ha spiegato che il cuore dell'operazione sarà "la villa medicea Ambrogiana di Montelupo fiorentino, dove porteremo centinaia di opere d'arte, che del resto non faranno altro che tornare a casa, perchè proprio lì erano accolte nel Seicento".
Proprio in riferimento alla Villa ed al progetto della sua rinascita come scrigno d'arte, il direttore degli Uffizi ha chiesto "collaborazione agli enti dello Stato per il restauro architettonico di questo bene: senza dubbio, una delle ville storiche più belle e più importanti al mondo".
"Spero di annunciare ufficialmente la partenza del progetto Uffizi diffusi entro tre mesi", ha poi aggiunto.
Alla base del piano, ha infine spiegato, "vi è il concetto secondo cui "non è giustificabile nè eticamente corretto tenere le opere chiuse nei depositi. Così come il vino non è fatto per essere messo in cantina ma per essere bevuto, così le opere d'arte non sono fatte per stare in deposito, ma per essere ammirate, bevute con gli occhi. Noi non siamo per l'art pour l'art ma siamo per l'art pour l'homme et la femme. E l'arte non può vivere solo di grandi centri espositivi: serve anche quello, ma occorre dotarsi di una prospettiva policentrica di arte distribuita il più possibile sul territorio, e, ove possibile, nei luoghi dove e per i quali è nata. Agli Uffizi abbiamo già oltre 3000 opere esposte, ce ne saranno altre ancora ma va bene così. Gli Uffizi diffusi invece servono per portare quasi a casa delle persone opere d'arte che attualmente non può vedere nessuno".