Firenze, 21 febbraio 2019 - C’è un tema che tra tutti è stato caro a Venturino Venturi, sin dagli albori della sua maturità umana e artistica, ed è il tema della maternità, frutto di una ricerca che parte dall’osservazione del dato quotidiano per poi risalire fino ai suoi significati ancestrali di rinnovamento e rinascita.
La mostra “Venturino Venturi mater”, inserita nel programma delle celebrazioni per il Seicentenario dell’Istituto degli Innocenti - promossa dall’Istituto e dal Comune di Firenze in collaborazione con l’Opera di Santa Maria del Fiore -, si sviluppa in tre sedi (Palazzo Vecchio, Museo degli Innocenti, Museo dell’Opera del Duomo) e racconta questo lungo lavoro di indagine. Nel corso dei decenni l’artista torna più volte sul tema della maternità, esplora e alterna tecniche, materiali e stili seguendo il proprio sentire, senza alcuna preoccupazione di dare coerenza esteriore al proprio discorso artistico, concentrandosi unicamente sulla ricerca della profondità e dell’autenticità espressiva.
Per assecondare questo processo creativo, la mostra presenta le opere senza seguire un andamento cronologico, proponendole al visitatore come episodi di un unico percorso artistico e umano. Talvolta le opere sono poste in relazione con i lavori degli antichi maestri toscani che avevano rappresentato per Venturino, rientrato giovanissimo in Italia, la radice a cui riconnettersi per mettere a fuoco il proprio fare artistico.
La mostra “Venturino Venturi mater”, inaugurata ieri (fino al 5 maggio), è curata da Lucia Fiaschi, Stefano Filipponi e Antonio Natali, ed allestita al Museo degli Innocenti, nella sala Penelope di Palazzo Vecchio (fino al 14 marzo 2019) e nella Sala delle Cantorie del Museo dell’Opera del Duomo.
“Questa mostra ci dà l’occasione di celebrare due anniversari, ovvero il centenario della nascita nel 1918 di Venturino Venturi e i sei secoli della fondazione dell'Istituto degli Innocenti nel 1419 – ha detto la presidente dell’Istituto degli Innocenti, Maria Grazia Giuffrida – riflettendo su un tema, la maternità, in un luogo ideale perché qui da sei secoli ci si occupa di accogliere, accudire, educare e far crescere i bambini. L’esposizione dà anche la possibilità di soffermarsi sui valori universali e gli archetipi della maternità, le opere di Venturino Venturi sono messe in relazione e in dialogo con i lavori degli artisti del passato che hanno rappresentato gli ideali e la “cultura dell’infanzia” che dovevano guidare le attenzioni di chi quotidianamente si occupava dei bambini".
“L’esposizione di Venturino Venturi – aggiunge Giovanni Palumbo, direttore generale degli Innocenti - introduce un'importante novità grazie a un accordo nato da una proficua collaborazione tra l’Istituto degli Innocenti e l’Opera di Santa Maria del Fiore”.
Per la prima volta l’Istituto degli Innocenti e l’Opera di Santa Maria del Fiore hanno avviato una collaborazione e in occasione della mostra “Venturino Venturi mater” è stato creato un biglietto unico (intero 18 euro, ridotto 6 euro). La proposta del biglietto congiunto ha validità dalla data di inaugurazione della mostra fino al 31 dicembre 2019. Il biglietto è venduto alle biglietterie dei due musei, è di tipologia open (data e fascia oraria aperta) e ha validità 72 ore dal primo ingresso in uno dei due musei.
Alla presentazione sono intervenuti, tra gli altri, Tommaso Sacchi, capo segreteria dell’assessorato alla cultura del Comune, Antonio Natali, curatore della mostra e consigliere dell’Opera di Santa Maria del Fiore e la curatrice Lucia Fiaschi.