OLGA MUGNAINI
Cultura e spettacoli

Alla mostra su Verrocchio anche una 'nuova' opera di Leonardo da Vinci

A Palazzo Strozzi dal 9 al 14 luglio anche la “Madonna col Bambino ridente”, solitamente ritenuta opera del fiorentino Antonio Rossellino

Andrea del Verrocchio, "Madonna col Bambino" (Foto dal sito ufficiale di Palazzo Strozzi)

Firenze, 7 marzo 2019 -  Non si diventa un genio senza un maestro. E anche Leonardo da Vinci ha avuto il suo: Andrea del Verrocchio, un artista (nato circa nel 1435 e morto nel 1488) emblema stesso del Rinascimento. La sua bottega, attorno al 1470, era punto di riferimento per tutti gli artisti del tempo e fucina di ingegni, oltre che di pitture, sculture, oreficerie. E la sua, più di altre, è la “scuola” che darà forma alla Firenze di Lorenzo il Magnifico.

Eppure, nonostante sia sempre stato considerato un gigante, solo oggi arriva una monografica sul Verrocchio, organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi insieme al museo del Bargello, casualmente nell’anno delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte del suo allievo più celebre. E quasi nel segno di un reciproco omaggio maestro&allievo, la mostra inaugurata oggi (aperta al pubblico dal 9 marzo) presenta una nuova opera attribuita a Leonardo.

Si tratta della “Madonna col Bambino ridente”, una terracotta del Victoria and Albert Museum di Londra, solitamente ritenuta opera del fiorentino Antonio Rossellino – anche lui allievo del Verrocchio – e ora attribuita al giovane Leonardo. Ad assegnare la nuova paternità è stato Francesco Caglioti, studioso di riferimento per la scultura del Quattrocento e curatore della mostra fiorentina con Andrea De Marchi.

I due storici dell’arte hanno selezionato oltre 120 opere tra dipinti, sculture e disegni, con prestiti provenienti da oltre settanta tra i più importanti musei e collezioni private del mondo. «Verrocchio, il maestro di Leonardo», che sarà visibile fino al 14 luglio, offre un confronto con opere capitali di precursori, artisti a lui contemporanei e discepoli, come Desiderio da Settignano, Domenico del Ghirlandaio, Sandro Botticelli, Pietro Perugino, Bartolomeo della Gatta, Lorenzo di Credi e Leonardo da Vinci appunto. E prevede una sezione speciale al Bargello, dove sono custoditi alcuni dei più importanti capolavori del Verrocchio, a cominciare dal suo “David vittorioso” o la “Dama col mazzolino”, posta accanto allo studio di “Braccia e mani femminili” di Leonardo da Vinci, in prestito dalla Regina Elisabetta II.

"Per uno storico dell’arte questa mostra è un sogno che si avvera – ha detto Arturo Galansino, direttore della Fondazione Palazzo Strozzi –. Vi abbiamo lavorato quattro anni per presentare l’attività multiforme di Verrocchio e della sua bottega". Come racconta anche Vasari, fu infatti “orefice, dipintore, architettore, scarpellatore, intagliatore, lapidarius, marmorarius”.

"Come al solito è stata l’occasione per effettuare importanti restauri – aggiunge il direttore del Bargello Paola D’Agostino – , con il “Putto con delfino” di Palazzo Vecchio". Alla scultura si affiancano dipinti come la “Madonna col Bambino” della Gemäldegalerie di Berlino o la “Madonna col Bambino e angeli e l’Arcangelo Raffaele e Tobiolo” della National  Gallery di Londra. L’evento ha la collaborazione della National Gallery of Art di Washington, dove la mostra passerà a settembre, e il sostegno di Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera di Commercio, il contributo di Fondazione CR Firenze e di Intesa Sanpaolo.