REDAZIONE FIRENZE

Da Firenze all’Africa: i medici Cuamm si raccontano a Firenze

Il 4 maggio all’Innovation Center di Fondazione Crf il dibattito ‘Quello che non si vede - L’esperienza dei Junior Project officer’

Medici Cuamm

Firenze, 4 maggio 2023 - Sono il volto dell’Italia migliore i medici, gli specializzandi e i volontari che decidono di lasciare casa, affetti e la propria città, per fare le valigie e andare dove c’è più bisogno: in Africa, al fianco degli ultimi. Ne ha fatta di strada Medici con l’Africa Cuamm, l’ong nata nel 1950 a Padova, che ha dimostrato di avere una forza straordinaria nel coinvolgere tanti giovani. Sempre con l’obiettivo di fare cooperazione sanitaria in un’ottica di sviluppo in Africa, oggi opera in otto Paesi a sud del Sahara. Per ‘imparare dall’Africa ad essere “buoni medici” anche in Italia’, dal 2002 è nato Junior Project Officer, un progetto unico in Italia che si rivolge agli specializzandi di medicina. E proprio di questo progetto si parlerà nell’incontro ‘Quello che non si vede/L’esperienza dei Junior Project officer’, che si tiene il 4 maggio, alle ore 21, all’Innovation Center di Fondazione CRF in Lungarno Soderini 21. Dopo i saluti di Gabriele Gori, direttore generale Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, e la proiezione di un breve video che racconta Medici con l’Africa Cuamm, interverranno Don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, e due specializzandi che porteranno la loro esperienza riguardo al progetto Jpo: Milo Giani e Martina Cecchetti, due specializzandi dell’Università di Firenze. Il dibattito sarà moderato da Erika Pontini, capocronista della Nazione. L’incontro a Firenze Grazie a protocolli d’intesa con 34 principali università italiane, il progetto consente agli specializzandi di svolgere fino a un anno di specializzazione in Africa per approfondire le competenze e le abilità teorico-pratiche legate alla propria specializzazione (nello specifico in chirurgia, ginecologia e ostetricia, igiene e sanità pubblica, malattie infettive, medicina tropicale, medicina interna e pediatria), anche in vista di un eventuale impiego futuro nell’ambito della cooperazione sanitaria internazionale. Gli specializzandi che lo desiderano possono trascorrere così un periodo di 6 – 12 mesi, parte integrante del percorso di studi, in un ospedale africano, accompagnati da un tutor. La Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, dal 2019, sostiene questo progetto pagando le spese per 5 Jpo dell’Università e ha rinnovato l’impegno per altri 5 giovani specializzandi. Le testimonianze “Quello che non si vede” è una speciale occasione per sentirsi raccontare da Don Dante l’impegno dei tanti medici e volontari del Cuamm, un impegno che prosegue senza sosta da oltre 70 anni. Tornato di recente dalla Tanzania, a breve partirà per l’Etiopia. Da poco è stato anche in Sud Sudan in occasione del viaggio del Papa, e dal suo osservatorio privilegiato parlerà di quale futuro si attende per questo continente. Racconterà la sua esperienza Milo Giani, 33enne di Empoli, specializzando in ginecologia, che oggi lavora all’ospedale Negrar di Verona. Ha studiato presso l’Università di Firenze e, tra fine 2021 e inizio 2022 ha trascorso 6 mesi in Tanzania, presso l’ospedale di Tosamaganga. Al suo rientro ha scritto: “Da tempo desideravo partire per l’Africa. Ho scelto di farlo con il Cuamm, che ho scoperto un po’ per caso, cercando in Rete, ma di cui ho subito condiviso approccio e valori. Inizialmente, la lingua ha rappresentato un grande ostacolo. Poi, ho acquisito un livello base di swahili, così da poter comunicare con i pazienti. Anch’io penso sia fondamentale per ogni Jpo entrare in punta di piedi nella realtà e porsi in ascolto, soprattutto nella prima fase. Con il passare del tempo, una volta ottenuta la fiducia dei colleghi, sono loro che, spontaneamente, chiedono consigli e aiuto. Mi sono trovato, così, ad affrontare casi clinici in completa autonomia, ad assumermi grandi responsabilità. Ho imparato molto dal dottor Maziku, ginecologo davvero competente e aperto al confronto. Ho vissuto esperienze forti e gratificanti, come un caso di isterectomia per rottura d’utero che si è risolto bene e la donna è tornata a casa con i suoi 8 bambini. Certo, ce ne sono state altrettante dolorose, ma il lavoro con un team solido mi ha fatto crescere. Partite!”. Martina Cecchetti è invece originaria di Rimini, si sta specializzando in Pediatria presso l’Università di Firenze. Ha 30 anni, nel 2022 ha trascorso 6 mesi in Uganda presso l’ospedale di Matany come Jpo. Così diceva prima di partire: “Intelligenza e flessibilità: questi sono due atteggiamenti indispensabili per lavorare in un contesto in cui le risorse sono pochissime cosa che di certo ti stimola a sviluppare maggiormente capacità clinica, rapidità di gestione delle situazioni critiche e, soprattutto, a esercitare la frugalità, ovvero l’imparare a fare molto con quel poco che si ha”. Medici con l’Africa Cuamm Nata nel 1950, Medici con l’Africa Cuamm è la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo. A tale scopo si impegna nella formazione in Italia e in Africa delle risorse umane dedicate, nella ricerca e divulgazione scientifica e nell’affermazione del diritto fondamentale della salute per tutti. Medici con l’Africa Cuamm è presente in otto paesi africani: Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania e Uganda, supportando: 23 ospedali, 95 distretti sanitari, 761 strutture sanitarie supportate, 4 scuole infermieri, una università. Sono presenti sul campo 4.518 operatori, di cui: 270 espatriati europei, di cui 230 italiani. Per sensibilizzare sui bisogni dell’Africa e per promuovere una visione positiva del continente, Cuamm conta su una rete di 4.590 volontari e sostenitori in Italia, che animano 39 gruppi di appoggio, in 15 regioni diverse. ‘Quello che non si vede’, la nuova campagnaQuello che non si vede’ è la nuova campagna di sensibilizzazione di Medici con l’Africa Cuamm vuole richiamare l’attenzione su una situazione grave e drammatica che purtroppo non si vede ed è completamente fuori dal radar della nostra quotidianità: gli effetti che la guerra e la grave crisi globale che stiamo vivendo hanno sul continente africano. Ma quello che non si vede è anche l’impegno silenzioso, costante di Medici con l’Africa Cuamm che da oltre 70 anni continua a lavorare sul campo, a fianco degli ultimi. Danno voce e volto a questo accorato appello accanto a Medici con l’Africa Cuamm tre compagni di viaggio d’eccezione: Neri Marcorè, Sveva Sagramola e Niccolò Fabi. Maurizio Costanzo