
Eclissi totale di sole (foto Ansa)
Firenze, 11 agosto 2023 - L’11 agosto del 1999 avvenne l’ultima eclisse totale di Sole del millennio. Un’esperienza indimenticabile, oltre che rara, che ha interessato milioni di abitanti dell’Europa Centrale, dei Balcani e del Medio Oriente. Il fenomeno ha riguardato sia l’Europa che l’Asia. Quando si verificherà la prossima eclissi solare totale visibile dall'Europa? Bisognerà aspettare il 12 agosto del 2026, anche se l'oscuramento sarà totale solo in Spagna. Per ammirare un’eclissi totale dall’Italia, a sudovest di Lampedusa, bisognerà attendere il 2 agosto 2027, mentre solo quella del 3 settembre del 2081 sarà visibile in tutto il Belpaese. I fenomeni in cielo da osservare da qui alla fine dell’anno Fino al 13 agosto ci sarà il tradizionale spettacolo delle lacrime di San Lorenzo, le Perseidi. Da segnare in agenda anche l'appuntamento del 30-31 agosto con la Luna blu (la seconda luna piena del mese nonchè la terza Superluna dell'anno) e quello del 29 settembre con l'ultima Superluna del 2023. L'autunno porterà un'eclissi anulare di Sole visibile dalle Americhe (il 14 ottobre) e un'eclissi parziale di Luna (il 28 ottobre) visibile da Europa, Asia, Africa e Australia occidentale. A novembre Giove e Urano saranno ben osservabili all'opposizione, mentre a chiudere l'anno sarà il secondo sciame meteorico più importante dell'anno, quello delle Geminidi. "Avremo condizioni di osservabilità ancora migliori di quelle delle Perseidi - precisa Masi - perchè nella notte del picco tra il 13 e il 14 dicembre la Luna sarà praticamente assente. Nel complesso il 2023 sarà un anno molto interessante per gli appassionati di stelle cadenti". Incisa sulla pietra un'eclissi solare di quasi 1.000 anni fa Il ‘sole nero’ è riemerso dal passato, rappresentata in un'incisione rupestre trovata nel Chaco Canyon del Nuovo Messico. Si riferisce a un’eclissi totale di sole avvenuta l'11 luglio del 1097. A darne questa interpretazione è J. McKim Malville, professore emerito del dipartimento di astrofisica e scienze planetarie dell'Università del Colorado a Boulder. L'incisione, eseguita dagli antichi nativi americani Pueblo, raffigura al centro una sagoma circolare, il Sole, da cui si dipartono dei prolungamenti spiraliformi e intrecciati che ricordano le tipiche protuberanze dello strato più esterno dell'atmosfera solare, la corona. Le ricerche di Malville, pubblicate nel 2014 sul Journal of Mediterranean Archaeology e sulla rivista Archaeometry, hanno infatti confermato che nel 1097 il Sole si trovava in uno stato di grande attività e non di quiete: per giungere a questa conclusione, l'esperto ha incrociato diversi indizi, come il carbonio-14 presente nei tronchi degli alberi (la cui concentrazione è inversamente proporzionale all'attività del Sole), le testimonianze delle antiche macchie solari osservate a occhio nudo nei millenni dai cinesi e i dati sulle aurore notturne (indici di intensa attività solare) osservate in passato sull'Europa nord-occidentale. Ma gli elementi di interesse contenuti nelle incisioni rupestri di Chaco Canyon non finiscono qui. Sul lato orientale della roccia (nota anche come 'Pietra del sole') è disegnata anche una grande spirale che probabilmente veniva usata per contare i giorni mancanti al solstizio d'estate e alle relative festività. Sul lato sud-occidentale, al contrario, veniva segnato il solstizio d'inverno. Nasce oggi Giuseppe Di Vittorio nato l'11 agosto del 1892 a Cerignola. Sindacalista rimasto nella storia, la cui figura spiccava per la sua paterna affabilità, tanto da essere considerato un autentico santo laico. Ha detto: “Nessuno dovrà più morire per un pezzo di pane. Nessuno!".