Firenze, 4 luglio 2018 - Prosegue la vertenza Bekaert (l'azienda di Figline che ha annunciato la chiusura mandando le lettere di licenziamento ai dipendenti), la lotta di lavoratori e sindacati per scongiurare la perdita di 318 posti di lavoro. Per oggi, 4 luglio, Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato quattro ore di sciopero, le ultime di ogni turno, dei metalmeccanici di tutta la zona fiorentina.
Nell'incontro nella sede di Confindustria Toscana c'è stato il primo faccia a faccia tra sindacati e azienda, dopo l'annuncio dei licenziamenti. Un incontro che lascia qualche spiraglio positivo, come sottolinea il segretario Fiom di Firenze, Daniele Calosi: "Due le questioni su cui registriamo piccole vittorie da parte dei lavoratori: la prima riguarda la possibile reindustrializzazione dello stabilimento, anche se non a competitor, quindi si tratterà di una riconversione; la seconda riguarda i tempi di allungamento della procedura. Il tempo è strategico ed è necessaria una trattativa senza pistola alla testa. Puntiamo all'attivazione degli ammortizzatori sociali per non lasciare in mezzo di strada 318 famiglie e, per questo, l'incontro al Ministero dello Sviluppo Economico sarà fondamentale nella gestione e nelle modalità della trattativa”.
In una nota, l'azienda sottolinea "l'intenzione di avviare al più presto un dialogo costruttivo teso ad attenuare l'impatto sociale per i 318 dipendenti» dello stabilimento di Figline Valdarno per i quali ha attivato le procedure di licenziamento a seguito della decisione di chiudere la fabbrica «e collaborerà a possibili soluzioni di reindustrializzazione che potrebbero delinearsi".
Nel pomeriggio si è svolta a Firenze, in piazza della Repubblica, una manifestazione per chiedere all'azienda di ritirare le 318 procedure di licenziamento e aprire un tavolo sul futuro dello stabilimento che produce mini-cavi d'acciaio per pneumatici.
Giovedì 5 luglio a Roma è previsto un incontro al ministero dello sviluppo economico.