
Elena Sofia Ricci in scena alla Pergola
Firenze, 17 novembre 2021 - Quando ho conosciuto alla Pergola Paola Borboni, secoli fa, era già veramente anziana. Cioè diciamo, oltre gli ottant’anni: la incontrai in camerino a truccarsi la faccia con un matitone in mano a disegnarsi rughe nere in fronte.
Le domandai: cosa fa signora? E lei: o bella questa. Cosa farò? Devo rappresentare una vecchia e da vecchia mi devo truccare. Si intitola «La dolce ala della giovinezza» lo spettacolo tratto dalla commedia di Tennessee Williams con scene, costumi e regia firmati da Pier Luigi Pizzi.
Trattasi di un testo del 1952 che ha debuttato a Broadway nel 1959. Si racconta del gigolò giovane e bello Chance Wayne, Gabriele Anagni, che torna nella sua città in Florida per cercare di riprendersi quello che aveva lasciato nella sua giovinezza, Heavenly, il suo primo amore. E c'è lei, la protagonista, Alexandra del Lago, star del cinema in declino, non più giovanissima, alcolizzata e depressa, in fuga dall’insuccesso del suo ultimo film, cerca un rimedio alla solitudine nelle sue braccia, giovane e bello, attore fallito in cerca di rilancio.
Detto ciò e visto il tempo che stiamo vivendo, dove è assodato che i sessantenni di oggi sono i quarantenni di ieri e spesso anche i trentenni, ho trovato veramente troppo bella e giovane Elena Sofia Ricci – del resto è sotto gli occhi di tutti – per il ruolo di donna e attrice al capolinea Alexandra Del Lago, sul viale del tramonto alla fine di una carriera. Ovvio che non metto in discussione la sua bravura perchè la Ricci è perfetta e domina la scena.
E anzi, dà dimostrazione di tutta la sua alta formazione, tra l'altro iniziata proprio alla Pergola ne La scuola delle moglie di Molière con il grande Mario Scaccia. Piuttosto non capisco perchè un regista come Pizzi possa aver pensato proprio a Elena Sofia Ricci per rappresentare quel che lei non rappresenta soprattutto fisicamente: può una star in declino a fine carriera alienata dalla ricerca degli applausi essere così giovane,sexy e attraente? Il tutto si muove in una scenografia anni ’70 in legno tipo radica: scenografia schematica e non pensata per chi guarda lo spettacolo dai palchi: le scene o si svolgono o tutte verso destra o tutte a sinistra, penalizzando le vedute laterali, il che meraviglia molto visto il sigillo di un gigante come Pier Luigi Pizzi che vive il e nel teatro da tutta la vita. In scena anche Chiara Degani, Flavio Francucci, Giorgio Sales, Alberto Penna, Valentina Martone, Eros Pascale, Marco Fanizzi; Alla fine applausi ripetuti per Elena Sofia Ricci nel suo teatro,nella sua città: tributati esattamente alla sua recitazione ma non - penso- al suo ruolo.