
Enzo Biagi (foto Ansa)
Firenze, 6 novembre 2023 - Il 6 novembre 2007 scompariva uno dei più gradi giornalisti e scrittori italiani: Enzo Biagi. Nato a Pianaccio, frazione di Lizzano in Belvedere (Bologna) il 9 agosto 1920, ha le prime esperienze giornalistiche al Carlino Sera, dove entra nel 1939, gli anni della guerra, durante i quali sposa Lucia ed entra nella Resistenza nelle fila di Giustizia e Libertà: quattordici mesi che saranno il faro della sua vita interiore. Nel dopoguerra è uno degli inviati del Resto del Carlino, della Stampa e del rotocalco Oggi, e animatore di tante iniziative a Bologna, dal teatro a una radio "di piazza". Nel 1951 si trasferisce a Milano, chiamato dall’editore di Epoca Arnoldo Mondadori. Con l'amico Sergio Zavoli, nel '52 registra un documentario radiofonico per la Rai, "Questa sera si vive a soggetto". È nominato direttore di Epoca nel 1956 dopo che la sua intuizione di portare la cronaca dei grandi gialli fa crescere la tiratura del settimanale,. Cura la critica televisiva, proprio nel momento in cui il mezzo, grazie a "Lascia o raddoppia", sta assumendo una dimensione di massa. Le sue critiche sono un anticipo della sua idea di televisione.
Lascia la direzione di Epoca nel luglio 1960 e nel settembre 1961 viene chiamato da Ettore Bernabei, direttore generale Rai, alla direzione del Telegiornale. In un anno, porta numerose novità: la cronaca nera, i collegamenti internazionali, i giornalisti della carta stampata, e inventa RT-Rotocalco Televisivo, dove trovano ospitalità temi difficili e inconsueti come la mafia, le raccomandazioni, la guerra fredda. Biagi mise alla conduzione un giornalista al posto dell'annunciatore, portò come collaboratori due amici: Indro Montanelli, che parlò di Trotsky e Stalin e Giorgio Bocca, che realizzò un'inchiesta sui preti proprietari terrieri. Arrivarono le prime contestazioni politiche che hanno accompagnato il giornalista nel corso di tutta la sua carriera. La "cifra" professionale di Enzo Biagi è stata l'intervista, che lo ha reso uno dei più importanti giornalisti del Novecento. Tra i suoi più popolari incontri, quelli con Gheddafi, Pier Paolo Pasolini, il cardinale Carlo Maria Martini, Marcello Mastroianni. Tra le famose interviste vi sono quelle al presidente Sandro Pertini, al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, a Michele Sindona, Margaret Thatcher, Luciano Liggio e Giovanni Falcone. Nasce oggi Mango nato il 6 novembre del 1954, a Lagonegro, Potenza. A sette anni già suona in alcune band. Si cimenta con l'hard rock, con il blues, e saranno quelle le basi della sua formazione giovanile. Su tutti ad influenzarlo è Peter Gabriel. A 20 anni è a Roma per inseguire il suo sogno, poi Milano. Il primo album lo incide nel 1975, si fa notare da Patty Pravo e da Mia Martini che scelgono di riprendere alcuni suoi pezzi. Il primo vero consenso di pubblico arriva nell'84 con Oro, con testo di Mogol. Ebbe inizio una carriera di grandi successi e brani immortali. Per uno strano scherzo del destino, il brano che gli ha dato il successo sarà anche quello con cui si accomiaterà dal suo pubblico, morendo stroncato da un infarto sul palco di Policoro. Ha detto: “Io sono un credente a modo mio: non riesco a pensare che tutto nasce e finisce, altrimenti la vita non avrebbe ragion d'essere; non scomodo divinità, credo prima di tutto nell'uomo.”