
Il regista Ettore Scola (Ansa)
Firenze, 2 febbraio 2016 - È stata una serata di grandi emozioni al teatro Puccini, col pubblico che ha riso, si è commosso e ha calorosamente applaudito al termine della proiezione di ‘Ridendo e Scherzando - ritratto di un regista all’italiana’, documentario scritto e diretto da Paola e Silvia Scola, prodotto da Carlo Degli Esposti e Massimo Vigliar, che ha avuto la partecipazione di Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, che accompagna Scola in una sorta di viaggio attraverso la sua vita e i suoi personaggi. È questo il grande e bell’omaggio che, nell’ambito delle giornate dedicate a Ettore Scola, il teatro Puccini in collaborazione con Mediateca Toscana e Rai Regionale Toscana, ha voluto fare al maestro famoso nel mondo per aver diretto capolavori come ‘C’eravamo tanto amati’ (1974), ‘Brutti, sporchi e cattivi’ (1976), ‘Una giornata particolare’ (1977), ‘La terrazza’ (1980) e ‘La famiglia’ (1987).
Presentata da Sergio Staino (VIDEO: IL RICORDO DI SCOLA NELLE PAROLE DI SERGIO STAINO), la serata ha visto la presenza di Ricky Tognazzi, del presidente del Puccini, Guelfo Guelfi, e di Claudio Carabba.
“L’intento – spiegano Paola e Silvia Scola - era quello di fare un documentario che facesse ridere. Così da raccontare Ettore Scola ‐ regista, sceneggiatore, disegnatore, umorista, intellettuale e militante ‐ cercando di usare la sua chiave, quella del suo cinema, parlando di cose serie senza farsene accorgere, facendo ridere appunto. Abbiamo voluto raccontare nostro padre unicamente attraverso le interviste che ha rilasciato nel corso della sua vita, i brani dei suoi film, e quello che ci ha voluto dire ‘dal vivo’, senza dover ricorrere mai a interviste ad altri che parlino di lui. Una sorta di auto-racconto, che lui non avrebbe fatto mai, data la sua timidezza, il pudore e il disagio a parlare di sé. Che però abbiamo potuto fare noi che lo conosciamo abbastanza, così da poterlo sia celebrare che prendere un po’ in giro. A fronteggiarlo al posto nostro c’è un giovane attore e regista, Pierfancesco Diliberto, che lo accompagna nel percorso che abbiamo tracciato per raccontarlo. Pif è il nostro alter ego che a seconda delle necessità fa da intervistatore, narratore, lettore, agiografo, guida, spalla… e all’occorrenza, anche da badante”.
Ettore e Pif sono nel Cinema dei Piccoli a Villa Borghese, dove sullo schermo scorrono oltre alle clip dei film e ai materiali di repertorio ‐ in cui vediamo Scola a tutte le età ‐ anche vecchi filmini in Super 8 alcuni girati da lui stesso, backstage realizzati sui suoi set, fotografie rubate agli album di famiglia, disegni e vignette. E così il ritratto biografico, artistico e umano di Ettore Scola, ha preso forma davanti agli occhi degli spettatori.
“Quando lo sentivo parlare – racconta Pif - ogni tanto, pensavo quanto sarebbe stato bello se lo avessi conosciuto prima, in piena attività. Io non ho solo una ovvia stima professionale per Scola, ma anche umana. Penso che appartenga ad una generazione che in qualche modo ci ha salvato. E in più l’ha fatto con il sorriso. Come quelli che quando li vedi pensi: meno male che almeno ci sono loro, meno male che c’è qualcuno che mi rappresenta. E da parte mia, nel mio piccolo, vorrei continuare idealmente il loro lavoro”.