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Menarini: “Tumore al seno, così l’intelligenza artificiale può aiutarci nel combatterlo”

L’azienda farmaceutica fiorentina illustra il consuntivo e traccia le linee dei prossimi mesi. Quasi l’’80% del fatturato è stato realizzato fuori dall’Italia

Lucia Aleotti e i membri del board Menarini durante la conferenza stampa (New Press Photo)

Firenze, 6 marzo 2024 – "E' stato un anno veramente interessante, per certi versi entusiasmante, ovviamente con dei profili di sfida che si sono creati in varie parti del mondo e che affrontiamo, quasi l'80% del fatturato è stato realizzato fuori dall'Italia" e che "abbiamo avuto la sorpresa di avere gli Usa come secondo paese" di sbocco, mentre "la Cina non ha mantenuto le promesse".

Lo ha detto Lucia Aleotti, vicepresidente di Farmindustria e azionista e membro del Board di Menarini nel corso di una conferenza stampa nella sede della Camera di Commercio di Firenze. L'Ebitda, ha aggiunto Lucia Aleotti, "è un pò in calo, ma questo era logico e atteso: nella nostra traiettoria di sviluppo l'anno 2023 è stato un anno di fortissimo investimento".

"Come azienda italiana – prosegue Aleotti – ci tengo a sottolineare anche che la nostra attenzione al paese non diminuisce in parallelo alla nostra ispirazione internazionale, al contrario: per cui non fa parte della nostra logica alcuna idea di delocalizzazione”. 

Si parla poi dell’aumento dei costi: “L'aumento dei costi legati all'inflazione, a tutti i costi produttivi, alle materie prime, alle retribuzioni in tutte le parti del mondo, si ripercuote in maniera diretta su un'azienda farmaceutica come la nostra – ha aggiunto Aleotti –, perché i prezzi dei farmaci, a differenza di quelli che sono i beni e servizi di qualsiasi altro genere, non possono essere adeguati all'inflazione, sicuramente non in Europa e nella maggior parte dei paesi, perché sono fissati dai governi, negoziati magari vent'anni fa e sempre spinti al ribasso per aumentare la sostenibilità dei sistemi sanitari: però su gran parte dei portafogli ora ci sono degli elementi di criticità che devono essere gestiti accuratamente, considerato appunto l'aumento di tutti i costi industriali".

L’avvento dell’intelligenza artificiale è interessante anche per l’industria farmaceutica: “Abbiamo siglato da poco un accordo con un'azienda specializzata nella ricerca di farmaci attraverso l'intelligenza artificiale – spiega Aleotti –. L'intelligenza artificiale può essere di grande aiuto sempre insieme all'intelligenza umana per trovare migliori target e poi su questi target trovare la migliore molecola in grado di interagire. Quindi ci siamo mossi sempre nell'area dell'oncologia, sempre del tumore al seno, questo è il primo passo in questa area". 

Sul futuro di Menarini Aleotti assicura: “Non fa parte della nostra logica un'idea di delocalizzazione. Negli ultimi 5 anni abbiamo investito oltre 200 milioni solo in Italia e aumentato il numero dei dipendenti. Nel 2024 - aggiunge Aleotti - continueremo con la nostra crescita negli Stati Uniti e con il lancio delle strutture di oncologia in Europa. Continueremo a guardare con interesse alla Cina, anche se con prudenza, e soprattutto continueremo con la nostra filosofia di autofinanziamento. Cerchiamo di fare a meno delle banche. L'utile che si crea rimane in azienda e viene tutto reinvestito nella crescita dell'azienda".

E proprio sugli Usa, “qui nel 2024 continueremo con la crescita – dichiara Aleotti –  dal momento che dopo l'Fda è arrivata a settembre anche la registrazione europea del nostro prodotto per il tumore metastatico al seno. Se stiamo guardando nell'immediato altre aziende? - ha aggiunto, in merito a eventuali acquisizioni - No, ci vogliamo concentrare sugli obiettivi che sono stati delineati».