Firenze, 8 marzo 2022 - Il giorno dopo la presentazione del progetto vincitore del concorso di idee per la ristrutturazione del Franchi e dell’area del Campo di Marte ha visto Firenze risvegliarsi sicuramente con grande curiosità. Ma non manca chi è perplesso e fa sentire la sua voce critica. Erano in molti, questa mattina, a sfogliare anche le pagine del nostro giornale per osservare le immagini dello stadio del futuro, quello che secondo la roadmap di Palazzo Vecchio dovrà tassativamente essere pronto entro il 2026, pena la perdita dei fondi del Pnrr. «E’ una svolta per il quartiere - ci racconta Paolo Stagi -: è importante che la squadra viola continui a giocare qui. Sembra nascere uno stadio all’inglese, sembra bello. La speranza è di arrivare in fondo a questa… “novella dello stento”». Sergio Morini non ha dubbi: «Mi sembra un progetto interessante, con poco impatto sulla città: può essere valido. La Fiorentina ancora qui? Dove deve andare? Certo non a Campi, anche se l’impatto viario sulla zona, in occasione delle partite porta a una certa congestione. Lo so bene, perché qui ci vivo». Gianna Frati, invece, dissente: «E’ un progetto orribile. Non mi piace questa copertura rettangolare, che non ha senso». Vicino a lei c’è Luciano Lapi: «Vorrei sapere cosa ne pensa la Soprintendenza, che ha sempre da ridire. La copertura è un “padellone” messo sopra ad un vecchio stadio. Per lavoro, ho partecipato ai lavoro del Franchi nel 1990 per Italia ’90 fatti con l’architetto Gamberini, che ha curato anche la ristrutturazione della stazione di Santa Maria Novella. Per me è un’occasione persa, io avrei visto qualcosa di più semplice, con una copertura fatta di tensostrutture per lasciarlo a quello che era lo spirito di quanto fatto dall’architetto Nervi». Emilia Toci ha le idee chiare: «E’ un bene che il Franchi venga ristrutturato. Basta che poi non inizino a dire di fare una moschea o qualcosa di diverso. Se resta uno stadio moderno, ovviamente risistemato, sono contenta per i fiorentini. Il parco come polmone verde? Sono contenta, non mi piace invece la tranvia che porterà ad abbattere alberi. Se si va a migliorare, è sempre un bene». Andrea Tonini, dal canto suo, non ha dubbi: « Il progetto vincitore è un buon progetto, avrà successo. Le curve saranno avvicinate al campo come la tifoseria aspettava e la copertura è moderna. Stadio vivibile? Sì, Firenze aveva bisogno di un impianto più moderno, l’opzione dello stadio nuovo non c’è più ed è bene che la zona di Campo di Marte abbia un impatto nuovo e questa modernizzazione darà benefici». Adesso c’è da aspettare il progetto di fattibilità tecnica ed economica necessaria per avviare il finanziamento, ma il primo passo pare davvero essere stato fatto.
Francesca Bandinelli