ROBERTO DAVIDE PAPINI
Fiorentina

"Quelle due date magiche": Gomboli e il doppio trionfo della Fiorentina Women’s nel 2017

L'ex team manager delle viola: "Che gioia, quella squadra era fortissima. Orlandi grande capitana, Guagni bravissima nel calarsi nel ruolo di leader"

Tamara Gomboli abbraccia Alia Guagni (Fotocronache Germogli)

Firenze, 10 giugno 2020 -  Il 6 maggio 1956 la Fiorentina vince matematicamente il suo primo scudetto; il 6 maggio 2017 la Fiorentina Women’s vince matematicamente il suo primo scudetto. Il 16 giugno 1940 prima Coppa Italia vinta dai viola; il 16 giugno 2017 le ragazze gigliate conquistano per la prima volta questo trofeo. 

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«6 maggio e 16 giugno sono davvero date magiche per noi», commenta Tamara Gomboli che ha contribuito alle vittorie delle viola (comprese un’altra Coppa Italia e una Supercoppa). Trionfi firmati anche dalla 42enne fiorentina (e tifosa viola doc, da sempre in Curva Fiesole) che ha curato le fasi del passaggio dal Firenze alla Fiorentina Women’s (nata nel 2015) e che fino all’inizio della stagione 2019-2020 è stata la team manager, con un grande lavoro dietro le quinte. Laureata in scienze della formazione con un master in coordinamento pedagogico (per il Comune di Firenze si occupa proprio di coordinamento pedagogico) Gomboli ricorda quei momenti indimenticabili, a partire dallo scudetto.

Che emozione è stata? "Il 6 maggio 2017 è stata un’esplosione di gioia, una liberazione dopo tutto il lavoro fatto per arrivare a quel risultato. E’ stato bellissimo vincere a Firenze, davanti a 9mila persone". Qual è il ricordo più bello che si porta dietro di quel giorno? "La festa dopo la partita. Siamo state in un locale vicino allo stadio e.... diciamo che è stato divertente". Poi, il bis in Coppa Italia "Il coronamento di un’annata incredibile, una gioia immensa". Cos’aveva quella squadra in più? "Era potente, molto forte e quell’anno si era molto rinforzata". Chi era la leader del gruppo? «Sicuramente Giulia Orlandi, una capitana in tutti i sensi in campo e fuori Dopo di lei tocca ad Alia Guagni «Una bravissima ragazza, un’ottima calciatrice, potente e veloce. E’ cresciuta qui e si è calata molto bene nel suo ruolo di responsabilità».

I due tecnici Fattori e Cincotta?

"Fattori ci ha messo tutta la sua lunga esperienza nel mondo del calcio, in campo e nelle relazioni con le giocatrici. Cincotta è giovane, preparato ha una strada davanti". 

 Le vittorie e i festeggiamenti sono stati i momenti più belli, ma qual è stato il momento più brutto nei suoi anni di Fiorentina?

"Sicuramente la morte di Davide Astori. Una persona speciale, tra l'altro si interessava molto a noi, veniva spesso a seguire le nostre partite".

Sullo stadio che opinione si è fatta?

"Mi pare che la questione davvero urgente sia il centro sportivo".

Quanto è cresciuto il movimento calcistico femminile? "Abbiamo fatto tanta strada, ma molta va ancora fatta. La non ripartenza del campionato e il professionismo che ancora non c’è lo dimostrano". Perché l’avventura in viola è finita? “Avevo chiesto di crescere professionalmente, di avere un ruolo diverso per la crescita del movimento . Dopo quasi sei anni, uno scudetto, due Coppe Italia e una Supercoppa, pensavo di meritarlo. Non ci siamo trovati su questo e ho preferito lasciare".