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Firenze, l’allarme del Sap: “Insultare i poliziotti ‘non è reato’? Siamo allibiti”

Quattro studenti sono stati assolti dopo aver insultato i poliziotti. Stefano Paoloni: “Così lo Stato non ci tutela e legittima a farlo ancora”

Poliziotti (foto Ansa)

Poliziotti (foto Ansa)

Firenze, 26 luglio 2023 - "Nel novembre 2019 a Firenze i collettivi studenteschi avevano manifestato senza permesso al Polo delle Scienze sociali di Novoli. Questo perché a tenere il discorso universitario sulle 'Theories and practices of lobbying' era stato invitato il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli. Alcuni di questi studenti appartenenti ai collettivi universitari lo accolsero con striscioni offensivi che ne contestarono la presenza e furono tenuti a distanza dalle forze dell'ordine in tenuta antisommossa. Proprio in quell'occasione furono pronunciati insulti nei confronti degli agenti, accusandoli addirittura di “difendere i fascisti e gli stupratori”. I quattro esponenti erano finiti a processo per manifestazione non autorizzata e oltraggio a pubblico ufficiale per aver insultato i poliziotti. Qualche giorno fa sono stati assolti perché 'il fatto non costituisce reato'. Per il Sap si tratta dell'ennesima delegittimazione".

Così, in una nota, il Sindacato autonomo di Polizia. Stefano Paoloni, segretario generale Sap, aggiunge: "Se chi aggredisce e insulta un operatore delle forze dell'ordine non viene punito significa legittimarlo a farlo ancora. Se non è lo Stato attraverso norme adeguate a difendere e tutelare i propri servitori, chi deve farlo? Insultare e aggredire una divisa significa insultare e aggredire chi rappresenta lo Stato, senza mai dimenticarsi anche della dignità di quell'uomo che veste la divisa e ha giurato di osservare le leggi e servire il Paese".

Aggiunge Paoloni: "Dopo lunghe battaglie siamo riusciti ad ottenere, con un emendamento dell'onorevole Gianni Tonelli, già segretario generale Sap, che violenza, oltraggio e resistenza siano reati non più archiviabili per lieve tenuità del fatto e mai ci saremmo aspettati che una archiviazione potesse avvenire perché il fatto non sussiste. Una nostra vecchia proposta si rivela più attuale che mai: serve il magistrato al nostro fianco in ordine pubblico in modo che i fatti possano immediatamente essere cristallizzati". Maurizio Costanzo