Firenze, 15 aprile 2024 - Nel carcere di Sollicciano nascerà un ortofrutteto solidale. L'operazione firmata da AzzeroCO2 ed Estra nasce come una delle attività promosse dall'istituto penitenziario per "far acquisire ai detenuti competenze utili" al loro reinserimento nella società "e a migliorare la qualità della loro vita all'interno del carcere", si spiega in una nota. Il progetto, quindi, "oltre a produrre effetti ambientali positivi, avrà importanti ricadute socio-educative". I detenuti impiegati nel giardinaggio, infatti, sono stati coinvolti nelle attività di messa a dimora di 120 piante da frutto sotto la guida del responsabile del verde del carcere. A loro è stata inoltre affidata la cura e manutenzione degli alberi. Nel frutteto, quindi, sono state piantate varie specie, come l'albicocco, il pero, il nocciolo, il melo e il pesco. E i frutti raccolti potranno essere consumati direttamente nella struttura (e c'è anche l'ipotesi di produrre marmellate).
"Ho aderito con particolare entusiasmo all'iniziativa proposta da AzzeroCO2 ed Estra", sottolinea Antonella Tuoni, direttrice di Sollicciano. "Nel prevalente sentire comune il carcere è e deve essere un luogo di punizione. Credo, viceversa, che il carcere debba essere concepito come un luogo di vita di persone che devono scontare una limitazione della libertà personale e di operatori", come "poliziotti, funzionari giuridico pedagogici, personale amministrativo, operatori sanitari, che trascorrono in quel luogo almeno otto ore della loro giornata". Pertanto "è giusto che il carcere sia accogliente, a dispetto dell'immaginario collettivo che lo vorrebbe tetro e lugubre e che il cemento e le sbarre regrediscano progressivamente a vantaggio di un'immagine più 'green'".
Essere un'azienda del territorio, aggiunge Giuseppe Rubechi, responsabile sostenibilità di Estra, "significa anche, necessariamente, sostenere chi è in difficoltà o vive in situazioni di marginalità e disagio. Da sempre siamo impegnati, non solo a far crescere la nostra azienda, ma anche ad offrire servizi e realizzare progetti di responsabilità sociale che migliorano la vita della comunità, offrendo opportunità di sport, cultura, risparmio e inclusione". L'intervento rientra nella campagna 'Ortofrutteto solidale diffuso' promossa da AzzeroCO2 e Legambiente. Farla a Sollicciano, osserva Sarah Nucera, responsabile divisione marketing e comunicazione di AzzeroCO2, "rappresenta un modello virtuoso di come integrare inclusione sociale e rispetto per l'ambiente. E noi crediamo fortemente nel valore rieducativo del lavoro e nell'importanza di offrire nuove prospettive ai detenuti".
Interviene l'assessore all'Ambiente del Comune di Firenze, Andrea Giorgio, che pensando ai detenuti pone l'accento sull'impiego positivo del loro tempo. Da questo punto di vista "il frutteto fornirà un'importante possibilità, così come gli orti urbani che abbiamo realizzato appena fuori dal carcere e che nelle prossime settimane prenderanno vita come luogo di incontro tra chi sta dentro e chi sta fuori l'istituto. "Abbiamo bisogno di ricucire la frattura tra il carcere e la città, e di vedere le carceri non come dei luoghi dove si rimane fermi, ma dove le persone possono imparare cose utili per quando usciranno. Dove, cioè, si può avere un'altra opportunità". Farlo "attraverso la natura e la socialità è un messaggio importantissimo, perché abbiamo bisogno di rigenerare gli spazi fisici del carcere e le persone che vi sono dentro". Maurizio Costanzo