REDAZIONE FIRENZE

Firenze ricorda Nelson Mandela a 10 anni dalla scomparsa

Le celebrazioni si sono tenute al Nelson Mandela Forum

Firenze ricorda Nelson Mandela a 10 anni dalla scomparsa

Firenze, 7 dicembre 2023 - «È facile abbattere e distruggere. Gli eroi sono coloro che fanno la pace e costruiscono». È la frase di Nelson  Mandela con cui è stato ricordato durante la commemorazione per il decennale dalla sua scomparsa, che si è svolta oggi a Firenze davanti alla riproduzione della cella in cui fu detenuto il leader sudafricano, all'ingresso del Nelson Mandela Forum.

Firenze ricorda Nelson Mandela a 10 anni dalla scomparsa

Tra i presenti l'ambasciatore del Sudafrica a Roma Nosipho Nausca Jean Ngcaba, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l'assessore alle politiche giovanili del Comune di Firenze, Cosimo Guccione. «Ho il ricordo di quando scegliemmo di dare il nome di Nelson  Mandela al Palazzetto dello sport - ha ricordato il presidente della Toscana, Eugenio Giani -. La proposta di Massimo Gramigni, che ancora oggi lo gestisce, fu di dare un toponimo valoriale e  Mandela era il simbolo della lotta all'apartheid, dell'affermazione dei diritti dell'uomo, di qualsiasi colore fosse la sua pelle o qualsiasi etnia rappresentasse». Oggi, ha poi aggiunto Giani, «per tutti noi questo è il luogo dove c'è la memoria, dove c'è la cella in cui  Mandela ha passato 27 anni, c'è tutta la sua storia. Il  Mandela forum è una sorta di museo, è un elemento che distingue Firenze da altre città, io ne sono profondamente orgoglioso. È il luogo giusto dove ricordare  Mandela esattamente a dieci anni dalla sua morte». «Grazie a un accordo col Nelson Mandela Foundation nel novembre del 2004, siamo stati l’unico posto a chiamarsi così fuori dal Sud Africa. Ci siamo assunti questa grande responsabilità che portiamo avanti con un lavoro di coerenza ogni giorno» sottolinea il presidente del Mandela Forum, Massimo Gramigni. Perchè battezzare l’impianto fiorentino col nome del leader sudafricano? «La scelta – aggiunge Gramigni – sottolinea i due principali valori che ci ha lasciato Mandela: il colore della pelle non può dividere uomo, e un uomo non deve mai essere schiavo di un suo simile». Per Firenze è stata una giornata speciale: si è celebrato infatti il decennale della scomparsa del 'Gandhi nero'. «Lo abbiamo ricordato in nome della pace – spiega Gramigni – a partire da quella sua frase: “È facile abbattere e distruggere. Gli eroi sono coloro che fanno la pace e costruiscono”». Quanto è importante riscoprire la figura e il messaggio di Mandela ai nostri giorni? «Ha un valore immenso – spiega Gramigni -. soprattutto in questo momento storico in cui gli uomini si fanno guerra e si uccidono tra di loro, sfruttano le risorse del pianeta comportandosi da “predatori mammiferi”, e in qualunque conflitto le prime a morire sono persone innocenti. Mandela, imprigionato per il suo colore della pelle, uscì dopo 27 anni portando tre messaggi: verità, riconciliazione e perdono, animato dalla volontà di un Sud Africa arcobaleno. Serva da lezione a ciascuno nel trovare la forza per raccogliere l’eredità di Mandela, nel dire basta, nel provare a fare la pace coi propri nemici, nel trovare una ragione di riconciliazione superiore ai propri egoismi». Nelson Rolihlahla Mandela, premio Nobel per la pace nel 1993, il primo uomo di colore a ricoprire la carica di presidente sudafricano: il 10 maggio 1994 si presentava al mondo con un discorso di rinnovamento politico e sociale: “Sembra sempre impossibile finché non viene fatto”, insegna Nelson Mandela.

Maurizio Costanzo