
La polizia
Firenze, 28 febbraio 2023 – Si è presentato alle Poste di via Canova e ha preteso, senza nessun documento di identità al seguito, la sostituzione della carta per il reddito di cittadinanza. Nonostante i dipendenti gli avessero spiegato di cosa avessero bisogno per poter accogliere la sua richiesta, per ben due volte l'uomo, un 69enne di origine palermitana già noto alle forze dell'ordine, ha bussato alla porta dell'Ufficio postale del quartiere dell'Isolotto. Secondo quanto ricostruito, il 69enne, il cui primo "incontro" con polizia e carabinieri risale agli anni 70', non appena sarebbe stato invitato, come prima cosa, a rivolgersi all’Anagrafe del Comune per farsi rilasciare un documento, necessario per permettere ai dipendenti postali di assecondare legittimamente e non semplicemente sulla fiducia la sua richiesta, sarebbe andato in escandescenza. Nonostante, il personale cercasse di calmarlo provando invano a fargli capire che c'era un regolare iter burocratico da seguire, l'uomo avrebbe cominciato ad urlare e a sbattere i pugni sul bancone. Nei suoi minuti di follia, sotto gli occhi sbigottiti delle persone in attesa del proprio turno, avrebbe cercato di colpire anche con degli sputi chi aveva di fronte.
A questo punto sarebbe subito intervenuta una guardia giurata per cercare di riportare la situazione alla calma ma nemmeno questo è servito. Lo stato di agitazione dell’uomo ha reso necessario anche l’intervento di due volanti della Polizia di stato. I poliziotti sono arrivati di corsa mentre nel frattempo i dipendenti, per sicurezza, avevano dovuto interrompere l’erogazione dei propri servizi, invitando inoltre le persone presenti ad uscire per motivi sicurezza. Anche di fronte agli uomini in divisa, che hanno cercato di calmarlo in tutti i modi, l’uomo non avrebbe reagito bene, opponendo infatti una forte resistenza anche contro gli agenti, tre dei quali, colpiti con dei calci, hanno riportato alcune contusioni.
Una volta immobilizzato, è finito in manette con l’accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. A causa dell’episodio l’Ufficio Postale sarebbe stato costretto a fermarsi per una trentina di minuti, circostanza che ha fatto scattare nei confronti dell’indagato anche una denuncia per interruzione di pubblico servizio.